Chi è lo psicogeriatra
Le competenze dello psicogeriatra non si limitano a quelle specifiche della psichiatria ma si estendono anche alle patologie di carattere somatico tipiche dell’anziano e alle relative terapie che possono addirittura essere, in alcuni casi, la causa dello scompenso psichico stesso. Si costituisce così una nuova competenza, quella della psicogeriatria, che nei prossimi anni assumerà sempre più importanza nella nostra società.
Gli anziani raramente esprimono il loro disagio parlando di “tristezza o apatia”, come invece fanno i più giovani. Si tratta quasi sempre di lamentele su problemi fisici: per intenderci, i dolori e i cosiddetti acciacchi tipici della vecchiaia. A volte, questi non sono altro che il sintomo di un disagio più profondo, che affonda le sue radici in un vero e proprio disturbo psichico.
Le persone anziane sono spesso costrette in situazioni sociali di grande disagio e spesso sono soli. In un simile contesto, qualunque problema psichico si amplifica. Il soggetto anziano diventa inoltre più vulnerabile a sviluppare polipatologie ed a manifestare disturbi psicopatologici, con maggiore frequenza che nei giovani adulti, anche in risposta a condizioni psicosociali sfavorevoli.
La valutazione psicogeriatrica
È per questi motivi, dunque, che la valutazione del paziente psicogeriatrico, qualunque sia il disturbo
psicocomportamentale che manifesta, non può essere limitata all’analisi del solo disturbo psicopatologico, ma
deve essere integrata in una più ampia indagine che tenga conto di tutti gli aspetti (fattori biopsicosociali) che
determinano lo stato di salute del soggetto anziano.
Sono tanti i nemici che minacciano l’equilibrio psichico degli over 65: dai disturbi psichiatrici “classici” come schizofrenia, sindrome bipolare e depressione fino alla demenza senile. Questa emerge a volte solo con iniziali sintomi depressivi, mentre in altri casi può accompagnarsi a patologie d’altro tipo come il Parkinson.
La visita in psicogeriatria
In psicogeriatria la visita deve prendere in considerazione lo stato cognitivo dell’anziano in quanto una compromissione a questo livello è spesso presente e, in alcuni casi, può essere utile eseguire un approfondimento neuropsicologico per meglio determinarne il grado o per valutarne l’evolutività nel tempo.
Disturbi psichici dell’anziano
La demenza è una compromissione progressiva ed irreversibile dell’intelletto che aumenta con l’età; è una patologia che si sviluppa nel tempo e che porta gradualmente a perdere le funzioni mentali precedentemente acquisite. Le alterazioni di cui e’ responsabile coinvolgono la memoria, il linguaggio e i disturbi del comportamento come per esempio agitazione, irrequietezza, vagabondaggio, rabbia, violenza, tendenza ad urlare, disinibizione, disturbi del sonno e deliri.
I disturbi depressivi sono presenti in circa il 15% degli anziani. Sono presenti tutti i sintomi tipici della depressione nella popolazione non anziana ma a volte sono più difficili da identificare e possono essere confusi con quadri di deterioramento cognitivo; in questi casi si parla di pseudodemenza laddove si debba discriminare tra il deterioramento cognitivo nei soggetti geriatrici depressi (mancanza di attenzione, di concentrazione, deficit di memoria) e quello presente in una demenza vera e propria.
La terapia
Lo scopo principale della terapia farmacologica in psicogeriatria è quello di tentare di migliorare la qualità della vita cercando di mantenere il paziente il più a lungo possibile nella comunità.
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