
Gli esperti definiscono l’insonnia ad un disturbo del sonno dovuto a una sua insufficienza qualitativa e quantitativa per una alterazione del ritmo sonno-veglia con prevalenza di quest’ultima. L’insonnia è dunque un sintomo più che una malattia e si può manifestare in molte affezioni acute c croniche; nella grande maggioranza dei casi non dipende da una malattia organica, ma è l’espressione di un disturbo funzionale che quasi costantemente si identifica con uno stato di squilibrio emotivo.
L’ insonnia fa parte delle dissonnie, disturbi dovuti ad alterazioni di ritmo, quantità e qualità del sonno, così come le apnee notturne e le ipersonnie (narcolessia).
Un altro gruppo di disturbi del sonno è quello delle parasonnie, caratterizzate dalla presenza di un evento anomalo e indesiderato nel corso del sonno, o nelle fasi di passaggio tra la veglia ed il sonno. Sono parasonnie il sonnambulismo, il sonniloquio (parlare durante il sonno), gli incubi, l’enuresi (minzione involontaria), il bruxismo (digrignare i denti), la sindrome delle gambe senza riposo (movimenti involontari e prolungati delle gambe, che impediscono l’addormentamento).
Segni e Sintomi dell’ Insonnia
I sintomi dell’ insonnia tipicamente sono la difficoltà ad addormentarsi, una qualità del sonno scadente e risvegli frequenti.
In caso di insonnia prolungata senza cause evidenti, per individuare il problema all’origine della patologia e la sua gravità sono utili registrazioni EEG per indagini sul tipo di onde cerebrali presenti e valutazione della respirazione, dell’attività muscolare e di altre funzioni corporee durante il sonno. Può essere utile inoltre tenere una registrazione del tipo di sonno.
Distinguiamo diversi tipi dipi di disturbi: l’insonnia iniziale (quando il paziente fatica ad addormentarsi), centrale (caratterizzata da frequenti e sostenuti risvegli durante la notte) e tardiva (caratterizzata da risveglio mattutino precoce). Esiste anche un’insonnia soggettiva, ovvero la percezione di dormire poco e male, nonostante i dati oggettivi dimostrino il contrario e la persona dorma più o meno regolarmente.
Terapia psico farmacologica dell’Insonnia e dei Disturbi del Sonno
Gli obiettivi principali della gestione terapeutica dell’insonnia consistono nell’aumentare la qualità e la quantità del sonno, nel ridurne il tempo di latenza e nel migliorare le funzioni diurne.
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico dell’insonnia, la strategia di intervento “a gradini” prevede come approccio terapeutico di prima scelta l’impiego delle benzodìazepine ad emivita breve – breve/intermedia: la scelta degli agenti da utilizzare deve tenere conto di una serie di fattori importanti tra cui si annoverano il pattern dei sintomi, la risposta a precedenti terapie, la preferenza dei paziente, la disponibilità di altri trattamenti, le comorbidità, le controindicazioni, gli effetti collaterali, le interazioni con le terapie concomitanti ed i costi.
La maggior parte delle persone che chiedono un trattamento per l’insonnia presentano qualchesintomo psicologico di ansia e depressione. Ecco perchè un percorso psicologico potrebbe essere utile a migliorare il sonno andando a contrastare la sottostante condizione ansiosa o depressiva.