RISULTATO PET: epilessia o malattia neurodegenerativa?
Buongirono,
mia mamma soffre di presunta epilessia da maggio 2022 ed ad oggi le hanno pescritta un tomoscintografia perchè presenta dei deficit cognitivi, a volte le mancano le parole, è apatica, ha paura di diverse situazioni.
Ecco l'esito :
"L'esame ha evidenziato una riduzione del metabolismo glucidico a carico della corteccia
temporale laterale di destra, al passaggio temporo-occipitale destro e alla corteccia
frontale omolaterale; più lieve ipocaptazione alla corteccia temporale laterale sinistra.
Conservato il metabolismo glucidico nelle rimanenti strutture nervose in sede corticale,
sottocorticale e sotto-tentoriale.
Non sono presenti chiari deficit focali di captazione
Nella norma l'immagine dei ventricoli laterali."
E' sicuramente una malattia neudegenerativa ? Lei ha 60 anni.
Nella risonanza cerebrale del 2022 il cervello era perfetto, da quando ha iniziato la cura dell'epilessia nella risonanza di gennaio 2023 e dicembre il cervello presentava una leggere sofferenza frontale.
Grazie per la sua risposta
Buongiorno Federica,
la ringrazio per aver condiviso la situazione di sua madre, capisco quanto possa essere difficile affrontare incertezze e preoccupazioni riguardo la salute di un familiare.
Dall'esito della tomoscintografia cerebrale PET che ha descritto, emerge una riduzione del metabolismo glucidico in alcune aree del cervello. Questo tipo di esame è molto utile per valutare il funzionamento cerebrale, poiché le aree del cervello che lavorano attivamente consumano più glucosio. Pertanto, una riduzione del metabolismo glucidico può indicare una ridotta attività in quelle aree specifiche.
La presenza di alterazioni nel metabolismo glucidico in aree specifiche del cervello può essere associata a una varietà di condizioni, non necessariamente limitate a malattie neurodegenerative. È importante sottolineare che, sebbene alcune caratteristiche possano essere suggestive di un processo neurodegenerativo, solo un'accurata valutazione clinica e la correlazione con altri esami (come la risonanza magnetica cerebrale che ha menzionato, oltre alla storia clinica e all'esame neurologico) possono portare a una diagnosi precisa.
Il fatto che sia stata inizialmente considerata un'ipotesi di epilessia e ora ci siano segnalazioni di deficit cognitivi e alterazioni metaboliche cerebrali suggerisce la necessità di un approccio diagnostico integrato. Questo potrebbe includere la valutazione da parte di un neurologo specializzato in disturbi cognitivi o neurodegenerativi, che potrebbe considerare la necessità di ulteriori test, come esami del sangue specifici, valutazioni neuropsicologiche, o anche altre tecniche di imaging cerebrale, per ottenere un quadro clinico più completo.
La menzione di una "leggere sofferenza frontale" nelle recenti risonanze potrebbe indicare delle modifiche strutturali nel cervello, che potrebbero o non potrebbero essere collegate ai sintomi descritti. È cruciale che questi risultati siano discussi con lo specialista che segue sua madre, per interpretare correttamente queste informazioni nel contesto della sua situazione clinica unica.
Riguardo alla possibilità che si tratti di una malattia neurodegenerativa, è importante ricordare che molte condizioni possono portare a sintomi simili o avere manifestazioni sovrapponibili nelle fasi iniziali. Alcune condizioni neurodegenerative possono presentare alterazioni nel metabolismo glucidico o nei pattern di attività cerebrale in aree specifiche, ma solo una valutazione approfondita può determinare la natura esatta del disturbo e la migliore strategia di trattamento.
Spero sinceramente che queste informazioni possano offrirle una certa prospettiva e sostegno in questo momento.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini