Anedonia, rovinata per sempre dai SSRI?
Buongiorno dottore,
ho 36 anni e a novembre 2018 mi è stata diagnosticata una problematica depressiva associata ad ansia e ipocondria.
Ho fatto una cura a base di Deniban e Xanax per un periodo, l’ansia è piano piano sparita ma l’umore depresso invece restava così lo psichiatra ha deciso di aggiungere Fevarin e sospendere gradualmente Deniban.
La situazione è un po’ migliorata ma mi restavano i pensieri legati alla morte (penso ogni giorno che prima o poi morirò e questo pensiero mi fa apparire tutto inutile), lo psichiatra ha deciso di aggiungermi Olanzapina da 2,5 mg dati i pensieri ossessivi.
Pian piano ho scalato Fevarin fino a smetterlo, attualmente assumo solo Olanzapina, lo psichiatra mi ha aggiunto Efexor ma io mi sono rifiutata di prenderlo perché penso di essere stata rovinata dai farmaci.
Lo penso in quanto sono in preda all’anedonia, non mi interessa più nulla e più nulla mi dà piacere o mi suscita emozioni, compreso il sesso, a tale riguardo non riesco più ad avere rapporti in quanto non sento più nulla.
Cercando le mie problematiche su internet mi sono imbattuta in un forum dove parecchie persone lamentavano problematiche come la mia e sono venuta a conoscenza dell’esistenza della PSSD (una sindrome che rende impossibile avere rapporti sessuali e che provoca anche anedonia).
Pare che tale sindrome sia provocata dall’assunzione di SSRI e che possa durare mesi, anni o addirittura per sempre.
A questo punto mi chiedo se sono irrimediabilmente rovinata dai farmaci che ho assunto e che tuttora assumo.
Lei che ne pensa?
Il mio psichiatra pensa che io esageri e pare negare l’esistenza di tale sindrome.
Cosa pensa anche riguardo all’aggiunta di efexor?
Io non lo voglio prendere in quanto penso che possa ulteriormente danneggiarmi.
Gentile Chiara
la ringrazio per il suo contributo al tema della anedonia e dell’ottundimento emotivo correlato o sospettato tale all’uso di farmaci antidepressivi.
Su cosa penso riguardo al tema PSSD ho pubblicato precedentemente una risposta qui sul forum alla quale la rimando.
Aggiungo che l’ottundimento emotivo può riconoscere differenti cause e quella iatrogena è solo una delle varie. Ne ho recentemente parlato sul mio blog in questo mio post sull’ Emotional Blunting
Circa la sua domanda sull’uso dell’EFEXOR non posso darle una riposta mirata e puntuale sul suo impiego in quanto come facilmente comprenderà non conosco la sua situazione clinica e anamnestica. Posso dirle che nella mia esperienza EFEXOR è un ottimo farmaco per la cura della depressione e della depressione ansiosa. Personalmente per la cura delle ossessioni utilizzo altri farmaci, tra i quali vi è quello da lei citato, il FEVARIN che presenta una specifica indicazione come da foglio illustrativo.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Gentile dottore
la ringrazio per la cortese risposta,ho letto la sua risposta riguardo alla PSSD e ho visto i commenti di alcune persone che dicono di soffrirne,io mi trovo nella loro stessa situazione e posso confermare quello che dicono.
Sono preoccupata perché ho letto che la sindrome può durare anni o addirittura essere permanente,penso che se ne parli troppo poco e che ne venga troppo spesso negata l’esistenza da parte di suoi colleghi.
Ho letto anche il suo post sull’emotional blunting però non mi è chiaro il paragrafo che parla dei medicinali.
Lei quindi sostiene che non vi sia correlazione con gli antidepressivi che ho assunto?
Pensa che invece la causa possa essere lo stato depressivo da cui non sarei ancora uscita?
Sono passati quasi 4 anni da quando mi è stata diagnosticata la depressione e comincio a pensare che non ne guarirò mai.
Buongiorno Chiara,
sicuramente questo tema dovrà essere maggiormente compreso e studiato nel prossimo futuro. Già oggi ci sono correnti di ricerca che stanno cercando di stabilire se possa essere definita una sindrome specifica e soprattutto una entità con nessi di causa effetto con le terapie. Certamente anche venisse dimostrato questo nesso, bisognerebbe quindi fare i conti con la esiguità dei casi noti rispetto ai milioni di utilizzatori di SSRI in tutto il mondo.
Nel mio articolo sull’emotional bluntig, che ricordo è uno stato di appiattimento/offuscamento emotivo che riportano alcuni pazienti che stanno assumendo SSRI (quindi differente dal PSSD), riporto quelle che appaiono le ipotesi maggiormente accreditate. Personalmente ho potuto più volte confermare nella mia esperienza clinica che i farmaci SSRI e SRNI possono indurre tale sensazione, ma allo stesso modo devo dire in tutta onestà che non tutti i pazienti la trovano spiacevole.
Non si abbatta e non perda la fiducia in un miglioramento.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Buongiorno
da quattro anni al CSM mi danno farmaci ssri, da circa 7/8 mesi prendo escitalopram, dopo aver preso vortioxetina e sertralina, in quattro anni di cure mi sento sempre più apatico
Caro Alessandro,
forse potrebbe rendersi utile una revisione della sua diagnosi, se come dice non parrebbe essere soddisfatto delle cure ricevute: ha mai pensato ad ottenere una seconda opinione?
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Buongiorno Alessandro,
l’anedonia è una condizione medica caratterizzata dalla difficoltà di provare piacere o interesse per le attività che solitamente si considerano piacevoli. Ci sono molte possibili cause per l’anedonia, tra cui sicuramente disturbi dell’umore come la depressione, il disturbo ossessivo o tratti del carattere di tipo anancastico, ma anche patologie gravi come il disturbo bipolare e la schizofrenia, nonché problemi di salute fisica come il diabete, la malattia di Parkinson e la sclerosi multipla.
L’ipnosi è una tecnica che può essere utilizzata in alcune forme di terapia per aiutare le persone a superare determinati problemi emotivi, comportamentali o fisici. Tuttavia, non esiste un’ampia evidenza scientifica a supporto dell’uso dell’ipnosi per curare specificamente l’anedonia.
Ci sono alcuni studi che suggeriscono che l’ipnosi può essere efficace nel trattamento della depressione, anche se i risultati sono parziali e ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati. Inoltre non vi è alcuna garanzia che possa aiutare a trattare l’anedonia.
In sintesi, l’ipnosi può essere una tecnica efficace nel trattamento della depressione, ma la ricerca attuale è ancora limitata e i risultati non sono sempre stati confermati. Per questa ragione, l’ipnosi dovrebbe essere utilizzata solo come parte di un trattamento più ampio e personalizzato.
Ci sono molte altre terapie che possono essere utili per il trattamento dell’anedonia, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia psicodinamica, la mindfulness e la terapia farmacologica in alcuni casi selezionati.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini
Ciao Chiara, ti capisco perfettamente quando dici che non ti interessa niente, io vivo esattamente così,Uso efexor 75 dal 2018, anno in cui ho cercato di suicidarmi, questo farmaco mi ha aiutato a controllare la mia ansia ma non ha risolto la mia mancanza di interesse per la vita