Sindrome del QT Lungo: quale antidepressivo usare?
Buongiorno Sabrina,
comprendo le sue preoccupazioni e apprezzo che stia cercando informazioni approfondite sulle possibili interazioni tra i farmaci e la tua condizione di QT lungo. Certamente il periodo che ha passato non è stato facile.
Ovviamente in questa sede posso unicamente fornire informazioni a titolo divulgativo e informativo ma non posso sostituirmi al suo curante.
Come sa, ma è utile ripeterlo per chi legge, la sindrome del QT Lungo è una condizione cardiaca che può predisporre a ritmi cardiaci potenzialmente pericolosi, noti come torsade de pointes in francese o torsione di punta. Molti farmaci possono potenzialmente allungare ulteriormente l'intervallo QT, aumentando il rischio, specie se usati a dosaggi elevati.
Nello specifico di quanto ha riportato.
1. Entact (escitalopram): è noto che può aumentare l'intervallo QT; concordo quindi nella sostituzione.
2. Brintellix (vortioxetina): Questo è un altro antidepressivo, ma ha un profilo farmacologico leggermente diverso dall'escitalopram. Nella letteratura medica, ci sono segnalazioni che la vortioxetina potrebbe avere un effetto minimo sull'intervallo QT, ovvero solo "minino" rispetto ad altri SSRI. Ma ricordiamoci che ogni paziente reagisce ai farmaci in modo unico e individuale. Nella mia esperienza clinica lo uso molto in pazienti che hanno problemi di cuore.
3. Xanax (alprazolam): Di solito, le benzodiazepine come l'alprazolam non sono note per influenzare significativamente l'intervallo QT.
In casi come il suo, in generale consiglio sempre un monitoraggio elettrocardiografico: potrebbe essere utile avere un ECG prima di iniziare la terapia e uno a seguire, per monitorare qualsiasi variazione significativa nell'intervallo QT. Ma questo il suo curante lo sa bene e sicuramente le avrà fatto fare degli accertamenti in itinere.
Esistono comunque anche altr emolecole note per interagine meno sul cuore e sul QT, per esempio l'AGOMELATINA. La Agomelatina è un farmaco antidepressivo che agisce come agonista dei recettori della melatonina e come antagonista dei recettori della serotonina. Non sono state riportate interazioni specifiche tra la Agomelatina e la sindrome del QT lungo.
Mi fa piacere sia in psicoterapia, una risorsa spesso sottovalutata e dimenticata da curanti e pazienti. Ma ci sono anche tecniche di rilassamento e antistress che potrebbe apprendere e svolgere da sè dutante la giornata in caso di bisogno per controllare melgio l'emotività e l'ansia.
In generale, la chiave è trovare un equilibrio tra il trattamento dei sintomi psichiatrici e la sicurezza cardiaca. Consiglio vivamente di discutere delle sue preoccupazioni con il suo cardiologo e con il suo psichiatra per determinare il percorso di trattamento migliore per lei.
Questo ovviamente per la sua sicurezza.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini