Sertralina Opinioni Forum
Buongiorno Dottore,
leggo spesso con interesse e piacere le sue risposte. Credo sia uno dei più gentili e disponibili psichiatri online.
In particolare io utilizzo da anni la Sertralina che mi ha prescritto il mio medico di base per una forma blanda di depressione che mi era comparsa dopo la nascita di mio figlio. Mi ha fatto sicuramente bene e mi ha aiutata così come andare dalla psicologa, ma ho sempre avuto paura di diventarne dipendenre e leggere delle opinioni e dei commenti di altri pazienti su questa molecola sui vari forum e chat mi ha sempre un po' spaventata.
Le chiedo, vista la sua competenza e disponibilità, se volesse darmi un suo parere in merito. Voglio dire, che opinione ha della Sertralina?
La ringrazio di cuore,
Rosa
Le rispondo molto volentieri. La sua domanda mi permetterà di chiarire alcuni aspetti e spero possa risultare di utilità per altre persone. Aspetto che poi è alla base di questo mio FORUM.
La sertralina è il principio attivo di molti farmaci antidepressivi SSRI noti con il nome commerciale di ZOLOFT, TATIG e TRALISEN. E' una molecola attiva sulla serotonina e molto conosciuta e ampiamente utilizzata nel trattamento di diverse condizioni psichiatriche, dallo stress alla depressione passando dai disturbi d'ansia compresa l'ansia sociale e la fobia sociale . E' molto utilizzata nei pazienti adulti quanto nei minori. Le opinioni sul suo utilizzo variano, ma molti pazienti hanno trovato sollievo dai loro sintomi grazie a questo medicinale. Le esperienze con la sertralina possono variare notevolmente da persona a persona e le opinioni degli utenti spesso dipendono dalla risposta individuale al farmaco, dalla durata del trattamento e dagli effetti indesiderati (effetti collaterali).
Uno degli aspetti più discussi dell'uso della sertralina riguarda il tempo necessario affinché il farmaco agisca e mostri i suoi effetti benefici. Molti pazienti mi chiedono dopo quanto tempo agisce la sertralina e quando potranno iniziare a notare un miglioramento dei loro sintomi. In genere, il primo mese è fondamentale: la sertralina può richiedere diverse settimane per manifestare i suoi effetti terapeutici ma alcune persone possono iniziare a sentirsi meglio già dopo 7-10 giorni dal dosaggio iniziale, mentre altre potrebbero aver bisogno di più tempo per rispondere al trattamento. In media nella mia esperienza personale direi intorno alle 2 settimane. E' molto raro riscontrare un effetto immediato a poche ore dall'assunzione.
È importante tenere presente che l'esperienza con la sertralina può variare notevolmente da un individuo all'altro. Inoltre, alcune persone possono sperimentare effetti collaterali indesiderati durante il trattamento con sertralina, che possono influire sulla loro opinione riguardo al farmaco. Questo purtroppo spesso è motivo di abbandono della cura, quando spesso, il più delle volte, basterebbe attendere qualche giorno per vedere sparire gli effetti collaterali e poter così effettivamente iniziare a usufruire dei primi effetti terapeutici e quindi godere dei primi miglioramenti dell'umore.
In questi casi, le opinioni sulla sertralina potrebbero essere meno favorevoli. Se la sertralina non sembra essere efficace o se si verificano effetti collaterali significativi, è importante parlarne con il proprio medico che potrà valutare se modificare il dosaggio, cambiare il farmaco o adottare un approccio terapeutico alternativo. In particolare penso alla possibilità che compaiano nel tempo effetti quali alterazioni dell'alvo in senso diarroico, tremori agli arti o a volte effetti che riguardano la sfera sessuale (in particolare un calo dell'appetito sessuale ovvero della libido ). In questi casi il consiglio medico sul da farsi è fondamentale per ottimizzare la cura. Non mi risulta inoltre possano sussistere effetti irreversibili.
Un aspetto importante del trattamento con sertralina riguarda la durata del trattamento stesso. Molti pazienti mi chiedono per quanto tempo dovrebbero assumere il farmaco e quali potrebbero essere le conseguenze dell'interruzione del trattamento. La durata del trattamento con sertralina varia in base alla diagnosi in primi, quindi alle esigenze individuali e alla gravità dei sintomi. In genere, le linee guida raccomandano di continuare il trattamento per almeno sei mesi dopo il raggiungimento di una risposta positiva nel caso della Depressione Maggiore, questo per ridurre il rischio di recidiva. Tuttavia, alcune persone potrebbero aver bisogno di un trattamento a lungo termine per gestire i sintomi in modo efficace e stabile come suppongo sia stato nel suo caso.
Nei forum e nelle comunità online, le persone condividono spesso le loro esperienze positive o negative con la sertralina e offrono supporto reciproco durante il trattamento. Queste recensioni dei pazienti e questi spazi possono essere utili per coloro che cercano informazioni sulle esperienze altrui, suggerimenti su come gestire gli effetti collaterali e incoraggiamento durante il processo di cura. Spesso molti riportano di aver affiancato la cura con sertralina ad una terapia psicologica e averne tratto beneficio.
È importante ricordare, una seconda volta, che le esperienze individuali possono variare e che ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra.
Un capitolo particolare è rappresentato dalle donne in gravidanza o che pianificano una gravidanza che potrebbero essere particolarmente interessate a conoscere le esperienze con la sertralina durante la gravidanza. Sebbene alcuni studi abbiano suggerito che l'intervento di antidepressivi durante la gravidanza possa comportare un leggero aumento del rischio di alcune complicazioni, il trattamento della depressione e dell'ansia durante la gravidanza è fondamentale per il benessere sia della madre che del bambino quando sussistono patologie importanti che non permettono la sospensione della molecola. In questi casi è importante consultare il proprio medico psichiatra eil proprio ginecologo per discutere i rischi e i benefici dell'uso della sertralina durante la gravidanza e per determinare la strategia di trattamento più appropriata.
Qui riporto un breve specchietto riepilogativo di quello che penso su questa molecola antidepressiva:
PRO della Sertralina | CONTRO della Sertralina |
---|---|
Allevia i sintomi della depressione e dell'ansia | Potenziali effetti collaterali indesiderati |
Migliora la qualità della vita | Variazione nella risposta individuale al farmaco |
Ampia ricerca e approvazione per il trattamento di diverse condizioni psichiatriche | Tempo necessario per manifestare gli effetti terapeutici |
Disponibile in diverse formulazioni (compresse, gocce) | Necessità di monitoraggio del dosaggio e adattamenti durante il trattamento |
Può essere utilizzato in combinazione con altre terapie (es. psicoterapia) | Possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali |
Può ridurre i sintomi di disturbi ossessivo-compulsivi e di attacchi di panico | Sospensione del trattamento può causare sintomi di rimbalzo |
Adatto al trattamento a lungo termine per prevenire recidive | Potenziali effetti sulla gravidanza e l'allattamento |
Generalmente ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti | Possibile parziale impatto sulla sessualità e il peso corporeo |
In conclusione, le opinioni sulla sertralina variano a seconda delle esperienze individuali, della risposta al trattamento e degli effetti collaterali avvertiti. Sebbene molte persone abbiano trovato sollievo dai loro sintomi grazie alla sertralina, è importante ricordare che la risposta al farmaco può variare e che è essenziale collaborare con il proprio medico per trovare il trattamento più adatto alle proprie esigenze.
Condividere le proprie esperienze e informarsi sulle esperienze altrui può offrire una prospettiva preziosa e incoraggiante durante il percorso di cura.
Un cordiale saluto e spero di poter ospitare altri suoi contributiFederico Baranzini
Buona sera, ora sono 15 giorni che uso la sertralina, non sento ancora un beneficio fisico anzi ho spesso nausea diarrea e ci sono mattine che mi sveglio con ansia e depressione, sembra di vivere un’incubo… ed è già la terza cura che cambio, prima usavo paroxetina ma mi rendeva irrequieto e nervoso, stavo molto peggio. Dopo quanto smettono gli effetti collaterali? …sarei già contento, speriamo di uscire da questo incubo!!!!!
Gentile Giovanni,
SERTRALINA come tutti gli SSRI necessita dalle 2 alle 6 settimane prima di iniziare a espletare la sua funzione terapeutica. Per questo la devo invitare a pazientare e, nel caso non notasse miglioramenti, a confrontarsi con il uso medico.
Circa invece gli effetti collaterali questi solitamente tendono ad affievolirsi con il tempo e a scomparire. Nella mia esperienza solo l’alterazione dell’alvo, come la diarrea, a volte prsiste o può comparire a “scoppio ritardato”.
Personalmente chiedo sempre ai miei pazienti di informarmi dopo 7 giorni sulla comparsa/scomparsa degli effetti collaterali. Spesso è utile una parola di conforto o di rassicurazione.
Mi raccomando non modifichi da sè la posologia e si confronti con il suo medico.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Sono molto giù,
nonostante per attacchi di panico ho cominciato ad assumere zoloft per i primi 5 giorni su consiglio dello psichiatra abbia iniziato con 25 mg,per poi passare a 50.I primi giorni ho avuto effetti collaterali e peggioramenti sull'umore.
Per circa una quindicina di giorni sono stata cosi per poi avere dei miglioramenti fino a quando il dottore ha pensato di lasciarmi 50 mg, ho assunto anche xanax fino a maggio.
I miglioramenti progressivi sono avvenuti fino a settembre inoltrato quando ho cominciato ad avvertire dapprima stanchezza che poi è passata, in seguito a diversi episodi.
Mia mamma ha una valutazione certa di Morbo di Alzaimer, ho subito la morte di un cagnolino che abbiamo avuto per dodici anni e infine ho un posto di lavoro diverso da prima ma migliore (nota positiva).
A fine ottobre inizio ad avere ansia fino a un lieve attacco di panico, fobie e ossesione, sudorazione notturne.
Contatto il dottore che mi prescrive un aumento di zoloft a 75 mg che inizio il 1 novembre.
Comincio a stare meglio per una settimana ma poi mi sento ansiosa e aumentano paura e fobia.
Mi chiedo è normale, il medico dice di si, oppure ci vuole del tempo ed ancora presto?
Gentile Anna Maria,
mi dispiace sentire che sta attraversando un periodo così difficile. È comprensibile sentirsi giù dato tutto ciò che sta affrontando tra la malattia di sua madre, la perdita del cagnolino e i cambiamenti lavorativi. Questi sono eventi stressanti che possono avere un impatto significativo sul benessere emotivo di chiunque.
Riguardo agli effetti collaterali dell’aumento di dosaggio dello Zoloft, è del tutto normale sperimentare alcune fluttuazioni dei sintomi nei primi tempi. I farmaci antidepressivi come lo Zoloft richiedono spesso alcune settimane per iniziare a produrre i loro pieni effetti benefici. È una buona notizia che abbia già notato un miglioramento, anche se temporaneo, dopo circa una settimana dall’aumento del dosaggio. Questo suggerisce che il farmaco sta iniziando a fare effetto.
Le consiglio di avere pazienza e di continuare ad assumere lo Zoloft come prescritto dal suo medico. Non è raro che nei primi 2-4 settimane dopo un cambio di dosaggio si verifichino alti e bassi prima di raggiungere una stabilità. Se i sintomi peggiorassero in modo significativo o diventassero insostenibili, non esiti a contattare nuovamente il suo terapeuta.
Nel frattempo, potrebbe essere utile fare affidamento su strategie di gestione dello stress come l’esercizio fisico, le tecniche di rilassamento e il sostegno psicologico quando possibile. Ricordi che questa è una fase transitoria e con la cura e il supporto adeguati, le cose miglioreranno.
Mi auguro possa presto sentirsi meglio.
Federico Baranzini
Buongiorno dottore,
una domanda: mia figlia ha iniziato a prendere ZOLOFT per disturbo di ansia con sintomi depressivi,ha iniziato il 7 gennaio per 7 giorni ha preso metà pastiglia 25mg e poi ha iniziato con quella intera , stiamo notando uno stato peggiore della ragazza rispetto a prima crisi più forti non parla e non ha voglia più di fare nulla.
Da giovedì il dottore ci ha fatto aggiungere 15 gocce di Lexotan la mattina e 15 la sera, questi sintomi che si sono aggravati possono essere effetti collaterali del farmaco?
Buongiorno Pasqualino,
la ringrazio per aver scritto e per la fiducia nel condividere la situazione di sua figlia. Capisco quanto possa essere preoccupante vedere un peggioramento nel suo stato d’animo dopo l’inizio della terapia.
Da quello che descrive, sua figlia ha iniziato lo Zoloft (sertralina) il 7 gennaio con una titolazione graduale, passando da 25 mg a 50 mg dopo una settimana. Ora, a causa di un peggioramento del suo stato, il medico ha aggiunto il Lexotan (bromazepam) a 15 gocce mattina e sera.
Quello che riferisce è un fenomeno purtroppo noto e abbastanza frequente nelle prime settimane di trattamento con SSRI (come la sertralina). In alcuni pazienti, soprattutto nei più giovani e nei soggetti ansiosi, gli antidepressivi possono inizialmente aumentare l’ansia, l’agitazione e i sintomi depressivi. Questo effetto paradosso è temporaneo e di solito si risolve spontaneamente nel giro di due o tre settimane, quando il cervello si abitua al farmaco.
Nel frattempo, proprio per contrastare questo disagio iniziale, spesso si associa un ansiolitico come il Lexotan, che può aiutare a ridurre le crisi d’ansia e l’inquietudine.
Quello che è importante monitorare è se compaiono pensieri autolesivi, idee di farsi del male o un peggioramento molto marcato dell’umore, perché in tal caso è fondamentale avvisare subito lo psichiatra curante per valutare eventuali aggiustamenti nella terapia.
Le consiglio di avere pazienza, supportare sua figlia con comprensione e, nel dubbio, tenere un contatto stretto con il medico per monitorare l’evoluzione dei sintomi. Se entro un paio di settimane la situazione non migliora, potrebbe essere necessario rivedere la terapia.
Spero di esserle stato d’aiuto e le auguro che sua figlia possa presto trovare sollievo.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Buongiorno Dottore.
Le scrivo per avere un suo parere.
Partiamo da un presupposto:
sto vivendo un periodo di vita molto sereno ma circa a marzo dello scorso anno (probabilmente per stress lavorativo) ho iniziato ad avere risvegli notturni che non comprendevo. Sono tornata subito dalla psicologa che 15 anni fa mi aveva aiutata insieme ai farmaci a superare una depressione maggiore in un periodo difficile della mia vita. Anche secondo la psicologa a livello di umore sto molto bene e non vede minimamente segni di depressione, ma le notti insonni continuano e sviluppo dopo qualche mese una insonnia cronica caratterizzata dalla paura di non dormire.
Le rare notti che dormo sono energica e felice. Le notti che passo in bianco mi buttano giù.
Consulto per i problemi di insonnia la psichiatra e inizio i primi di dicembre 2024 la sertralina 50 mg (dopo inizio a 25 mg) abbinata a Lorazepam la sera. A parte l'ansia terribile i primi 10 gg, poi gli effetti collaterali diminuiscono e proseguo col farmaco. Dopo 1 mese e mezzo non dormo comunque e ho sudorazione eccessiva tutto il giorno.
A gennaio inizio un percorso di ipnosi dinamica con un'analogista e decido di smettere con il Lorazepam e, in accordo con la psichiatra, di andare verso la sospensione della sertralina. Da 10 gg sono passata a 25 mg. Ho iniziato finalmente a dormire e a non avere ansia.
Ora ho paura a togliere quei 25 mg per paura degli effetti da sospensione. Ha senso secondo lei portare avanti 25 mg ancora un pò per sentirmi più tranquilla (per poi sospendere del tutto) oppure meglio finire gli ultimi 4 giorni delle 2 settimane di scalo del farmaco e levarlo completamente?
So che dovrei chiederlo alla mia psichiatra ma purtroppo anche per una risposta di questo tipo mi fissa la chiamata e fa fattura da 140 euro. (certamente dovessi avere ancora bisogno cercherò una persona un pò più empatica).
Grazie del suo parere dottore.
Cordialmente.
Sonia
Buongiorno Sonia,
da quanto descrive emerge chiaramente un quadro in cui l’insonia è stata l’elemento centrale del suo disagio, mentre l’umore è rimasto sostanzialmente stabile. Probabilmente, come giustamente lei stessa ha notato, lo stress lavorativo ha innescato una difficoltà del sonno che si è poi trasformata in ansia anticipatoria (“paura di non dormire”), tipica dell’insonnia cronica di tipo psicofisiologico.
La sertralina (specialmente se associata a benzodiazepine come il lorazepam) può inizialmente peggiorare l’insonnia e dare effetti collaterali come ansia iniziale, sudorazione e irritabilità, specialmente nei soggetti che non hanno un quadro depressivo chiaramente definito. Non è infrequente che alla sospensione graduale della sertralina si percepisca rapidamente un miglioramento proprio dei disturbi del sonno e dell’ansia correlata.
Nel suo caso specifico, data la situazione che descrive, potrebbe avere senso prolungare ancora per qualche giorno (ad esempio ancora una settimana o due, anziché solo i quattro giorni residui) il dosaggio minimo di 25 mg per darle modo di acquisire maggiore sicurezza e tranquillità. Questo non comporta rischi particolari, soprattutto se tale scelta l’aiuta psicologicamente a consolidare il benessere raggiunto e a limitare ulteriormente l’ansia anticipatoria di un peggioramento.
Ritengo comunque che, dati i dosaggi ormai molto bassi, il rischio di avere sintomi da sospensione significativi sia davvero ridotto al minimo. Tuttavia, non c’è nessuna controindicazione a procedere più lentamente se questo le dà maggiore serenità.
Resta importante proseguire con i percorsi non farmacologici, come quello di ipnosi dinamica che ha intrapreso e che sembra darle giovamento: sarà proprio questa strategia, nel lungo periodo, a darle strumenti utili per gestire il problema anche senza farmaci.
Capisco la sua difficoltà riguardo al rapporto con la psichiatra attuale; è importante poter contare su una figura professionale che le dia fiducia e che le consenta un dialogo aperto e più immediato, specialmente in situazioni delicate come questa.
Un cordiale saluto, e non esiti a riscrivere se avesse bisogno,
Federico Baranzini
Buongiorno dottore,
ho già letto molte delle sue risposte e mi sembra di capire che sia nella norma avere un peggioramento all’inizio della cura con ZOLOFT, ma come ha scritto lei, una parola di conforto può aiutare quindi mi piacerebbe esporle la mia situazione.
A dicembre è mancata una persona cara dopo aver scoperto, solo venti giorni prima, la presenza di un cancro molto diffuso e aggressivo. Parto dal presupposto di essere già un soggetto ansioso, ma questa situazione mi ha portato ad avere nuovamente attacchi di panico e una forte ipocondria.
Sono andata dallo psicologo, ho iniziato a fare regolarmente agopuntura per cercare un beneficio senza medicinali ma niente.
Nell’ultimo mese, magari complice anche la primavera, i sintomi sono aumentati allora mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha prescritto una compressa di ZOLOFT al giorno. Sono solamente sei giorni che ho iniziato la cura, ma sono già tre che ho notato un fortissimo aumento dell’ansia, dei pensieri ipocondriaci e fatica a mangiare (sintomo che ha sempre caratterizzato la mia ansia ma che finora ero riuscita a gestire).
È normale? Continuo comunque la cura o è meglio chiamare lo psichiatra ed esporgli il problema?
La ringrazio in anticipo, Giulia
Gentile Giulia,
La ringrazio per aver condiviso con me la Sua situazione.
Per quanto riguarda lo Zoloft (sertralina), è effettivamente comune che nelle prime settimane di trattamento si verifichi un temporaneo peggioramento dell’ansia e di altri sintomi. Questo fenomeno è ben documentato e spesso precede il miglioramento terapeutico.
Gli antidepressivi SSRI come lo Zoloft richiedono generalmente dalle 2 alle 6 settimane prima di mostrare i loro effetti benefici, e l’iniziale aumento dell’ansia è una reazione che molti pazienti sperimentano.
Detto questo, Le consiglio vivamente di contattare il Suo psichiatra per informarlo di questi effetti collaterali.
È importante non interrompere autonomamente il trattamento, ma discutere prima con lo specialista qualsiasi modifica.
Le auguro di cuore una pronta ripresa e La incoraggio a mantenere il contatto sia con il Suo psichiatra che con lo psicologo, che possono offrirLe un supporto prezioso in questo delicato periodo.
Cordiali saluti.
Federico Baranzini
Grazie mille per la risposta dottore, il trattamento sta andando avanti, ormai è quasi un mese e le cose sono decisamente migliorate. Spero nel tempo di riuscire a ridurre, fino ad eliminare, gli ansiolitici per continuare solo con Zoloft finché il mio psichiatra lo riterrà necessario. Ancora oggi a volte sento l’ansia che sale, soprattutto continuando a somatizzare molto con dolori alla schiena e “fame d’aria”, ma niente di paragonabile alla prima settimana di trattamento.
Grazie ancora e buona giornata.
Buongiorno dottore,
le scrivo per condividere la mia situazione e ricevere un suo parere. Sono un’infermiera di 54 anni che lavora in terapia intensiva neonatale con turni che includono mattina, pomeriggio e notte. Ho sempre condotto una vita molto attiva, dedicandomi alle attività familiari e sportive anche dopo i turni notturni, occupandomi anche di mio figlio di 6 anni.
Da gennaio, dopo un periodo particolarmente stressante al lavoro, ho iniziato a manifestare diversi sintomi preoccupanti. Tutto è iniziato a dicembre con mal di testa e visione di immagini deformate, seguito da febbre alta, bronchite acuta, sinusite e vertigine posizionale. Il 2 gennaio ho avuto un episodio in cui ho perso la sensibilità di un piede, sono caduta e ho avvertito una forte contrazione alla mano. Da quel momento, ho iniziato a percepire la realtà in modo alterato: vivo gli eventi con lucidità ma li ricordo come se fossero un sogno.
Ho effettuato numerosi esami diagnostici, tutti risultati negativi, tra cui RX cervicale, eco-doppler dei tratti aortici, vari esami dell’addome e una TAC cerebrale. Quest’ultima inizialmente aveva evidenziato una possibile cerebropatia degenerativa, ma i neurologi hanno poi chiarito che si trattava di un’interpretazione errata legata a una lieve asfissia che ebbi alla nascita.
Nel corso dei mesi, ho consultato diversi specialisti ricevendo diagnosi differenti. Il primo neurologo ha diagnosticato ansia con manifestazioni di derealizzazione e depersonalizzazione, prescrivendo farmaci che non ho assunto per timore. Il secondo ha diagnosticato una depressione maggiore, prescrivendo medicinali che ho dovuto sospendere per effetti collaterali. Il terzo ha attribuito tutto allo stress, suggerendo la psicoterapia.
Attualmente sono in cura con una psicologa che utilizza un approccio dinamico e, dal 4 aprile, sto assumendo Zoloft, inizialmente a 25 mg e poi aumentato a 50 mg dall’8 aprile. Da quando ho iniziato questa terapia, ho notato alcuni miglioramenti: dormo meglio e non ho più pensieri suicidari. Tuttavia, continuo ad avere capogiri, sensazione di pavimento in discesa e momenti in cui mi sento come distaccata da me stessa. Anche se riesco a svolgere il mio lavoro con professionalità, ho ancora timore di stare sola in casa e di andare al lavoro per paura di non sentirmi bene.
Mi rivolgo a lei per sapere se questi sintomi possono essere risolti con la combinazione di Zoloft e psicoterapia, e se ritiene necessari ulteriori accertamenti come una risonanza magnetica, che non ho ancora effettuato a causa della mia claustrofobia. Il mio più grande desiderio è tornare ad essere la persona di qualche mese fa, che amava vivere pienamente e non aveva mai sofferto d’ansia. Ho un figlio piccolo e vorrei vederlo crescere serenamente.
La ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarmi e resto in attesa di un suo cortese riscontro.
Cordiali saluti.
Buongiorno Marina,
la ringrazio di cuore per aver scritto nel forum e per la fiducia che mi sta accordando nel raccontare la sua storia con tanta precisione e coraggio. Ha attraversato e sta affrontando un periodo estremamente complesso, e il modo in cui ha cercato risposte e aiuto è, a mio avviso, ammirevole. Non è semplice mettersi in gioco in questo modo, specie quando si è anche madri, lavoratrici e si è sempre stati percepiti – anche da se stessi – come “forti” e attivi.
Provo ora a riassumere la sua vicenda per cercare di rispondere con ordine.
Lei è un’infermiera di 54 anni, abituata a ritmi intensi e molto dedita sia al lavoro che alla famiglia. Dopo un periodo di forte stress lavorativo, con privazione di sonno e una lunga fase di stanchezza non recuperata, ha iniziato a sviluppare sintomi fisici importanti (mal di testa, alterazioni visive, bronchite, sinusite, vertigini, alterazioni sensoriali) cui è seguito un crollo psicofisico che ha incluso episodi dissociativi (come la derealizzazione), ansia, insonnia e pensieri suicidari.
Le indagini mediche (esami del sangue, TAC, visite neurologiche e ORL) hanno escluso gravi patologie organiche. Alcuni medici le hanno parlato di ansia, altri di depressione maggiore, altri ancora solo di stress, e le sono stati proposti vari farmaci (benzodiazepine, SSRI come Daparox o Zoloft, ansiolitici e integratori), con un esordio difficile soprattutto per gli effetti collaterali.
Attualmente sta assumendo Zoloft 50 mg da circa 3 settimane, ha iniziato una psicoterapia di tipo dinamico e riferisce miglioramento del sonno, riduzione dei pensieri suicidari e una maggiore funzionalità generale, pur continuando a sentire alcuni sintomi (capogiri, percezioni alterate, distacco da sé, paura di stare sola).
Le chiedo, prima di proseguire, se i neurologi le abbiano escluso formalmente necessità di approfondimenti neurodiagnostici (RM cerebrale) solo per considerazioni cliniche oppure anche in relazione alla sua claustrofobia. Lo chiedo perché una RM, in alcuni casi, può aiutare a escludere patologie neurologiche più sottili o lesioni infiammatorie.
Veniamo ora al cuore della sua domanda: se il quadro che lei descrive è riconducibile ad ansia, stress, depressione e se, con la terapia attuale (Zoloft e psicoterapia), potrà risolversi del tutto.
Le manifestazioni che lei descrive, in particolare la derealizzazione (cioè la sensazione che ciò che si vive non sia del tutto reale) e la depersonalizzazione (il sentirsi come se si fosse “fuori da sé”), sono sintomi ben noti in ambito psichiatrico e spesso si presentano in situazioni di forte stress psicofisico o in quadri ansioso-depressivi. Si tratta di una risposta estrema del sistema nervoso a condizioni di iperattivazione o all’opposto, di crollo, come un tentativo della psiche di “scollegarsi” dalla realtà per proteggersi.
Nella mia esperienza clinica, questi sintomi sono spesso reversibili, ma richiedono un percorso coerente, con un trattamento farmacologico adeguato e una psicoterapia che aiuti a rielaborare non solo il vissuto recente, ma anche gli eventuali fattori di fondo (personalità iperattiva, alti standard, difficoltà a fermarsi o a “chiedere aiuto”, paura della perdita di controllo, ecc.).
Il fatto che lei abbia già osservato un netto miglioramento del sonno e della stabilità emotiva è un segnale molto positivo e indica che il farmaco sta iniziando ad agire. Zoloft (sertralina) è un SSRI ampiamente usato nei disturbi d’ansia, nei disturbi da stress e nella depressione, con buone probabilità di successo soprattutto se associato a psicoterapia.
In genere occorrono 4-8 settimane per vedere un effetto completo del farmaco, ma già a 3 settimane i primi miglioramenti sono un buon segno. In alcuni casi può essere necessario un lieve aggiustamento di dose (fino a 75 o 100 mg), ma questo lo valuterà il suo psichiatra.
Rispetto alla sua preoccupazione più grande – ovvero se tornerà a sentirsi “sé stessa” – posso dirle che è una domanda che molti pazienti mi pongono, e la mia risposta è sì, nella maggior parte dei casi è possibile tornare a sentirsi pienamente sé, magari con qualche consapevolezza in più su come funziona il proprio corpo e la propria mente.
Il recupero può essere graduale e a volte richiede tempo, ma non c’è motivo per pensare che lei non possa tornare a vivere appieno la sua vita, come faceva prima, con energia e piacere, soprattutto perché ha mostrato grande resilienza, voglia di capire e capacità di chiedere aiuto.
Mi auguro di essere stato di qualche aiuto, Marina. Lei merita di ritrovare la sua serenità e la gioia di vivere con suo figlio. Il percorso è già iniziato e, da quanto mi scrive, sta andando nella direzione giusta.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
grazie per avermj risposto .Oggi mi sento megljo e sono riuscita a stare da sola a casa cosa finora mai successa.Non ho avuto crisi per quasi tutta la giornata.ho iniziato l 8 aprile ed oggi è 6 maggio. Il farmaco mi porta un peso alla testa e mi sento un po stonata.Ho letto che dalle linee guida le condizioni di stress acuto guariscono in 6/ 8 settimane e i miglioramenti si hanno intorno alla 6 settimana.Io oggi 4 settimana li ho avuti già1 po.Se continua così da quando potrò ridurre e sospendere lo zoloft? il medico mi aveva prescritto anche 1 mg di lorans ma io le volte che l ho assunto ne ho assunto 0.5 mg ma non tutti i giorni
Dottore ha circa tre settimane che prendo la Sertralina da 100 mg ancora non vedo un miglioramento , crede che dovrei prendere il Fevarin100 compresse , faccio presente che prendo : Loranzepam 3 compresse da 2,5 mg , laroxil gocce 5 gocce tre volte al dì la sera 1 ore prima di dormire ,2 Tolep da 300 mg e 10 gocce di Xanax gocce da 0,75 ml , tornerò dal mio Psichiatra il 9 gennaio 2025 le chiedo umilmente un consiglio , il mio disturbo è da almeno 40 anni : disturbo Ansioso depressivo , e disturbo della personalità Borderline . Tenga conto che convivo con una sorella a 65 anni schizofrenica da sempre grave .la ringrazio vivamente ..
Buongiorno Benedetto,
tre settimane non sono molte e prima che la SERTRALINA possa espplicare un effetto sono necessarie dalle 4 alle 6 settimane a volte anche di più. Pertanto la invito a attendere ancora qualche giorno e a confrontatsi con il suo psichiatra in merito.
Le auguro il meglio
Federico Baranzini
Salve dottore volevo un informazione riguardo la setralina ha un mese che faccio 150mg ma vedo pochi sintomi positivi sull ansia anticipata e la paura. E possibile?