Effetti collaterali gastrontestinali di SERTRALINA

Effetti collaterali gastrontestinali di SERTRALINA

Forum Domande & RisposteCategoria: Psicofarmaci, modalità d'uso ed effettiEffetti collaterali gastrontestinali di SERTRALINA
Giampiero asked 2 mesi ago

Salve dottore

sono un uomo di 58 anni assumo SERTRALINA da 5 mesi circa (attualmente 100 mg) per un leggero stato ansioso.

Le chiedo se è possibile che possano persistere ancora effetti collaterali?

Soprattutto insonnia ( assumo 25 mg mirtazapina per dormire) ansia, con  somatizzazioni gastrointestinali e conseguente evaquazione.

L'ansia nasce banalmente se uso il cellulare, mentre guardo la tv, o in ufficio se lavoro al computer.

Prima della cura non avevo questi sintomi.

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1 Risposte
dr Federico Baranzini Staff answered 1 mese ago

Buongiorno Giampiero,

la ringrazio per aver scritto e per la fiducia con cui ha deciso di raccontare la sua esperienza. Esporsi non è mai semplice, soprattutto quando si tratta della propria sofferenza interiore, e per questo le sono grato.

Se ho ben compreso, lei è in trattamento da circa cinque mesi con sertralina, attualmente a 100 mg al giorno, per un disturbo ansioso lieve. Riporta però una persistente insonnia, per cui assume mirtazapina 25 mg la sera, e una ansia con somatizzazioni gastrointestinali, che si manifestano durante attività quotidiane apparentemente neutre (uso del cellulare, TV, lavoro al computer). Specifica inoltre che questi sintomi non erano presenti prima dell’inizio della terapia.

Per risponderle con precisione, le chiederei alcune ulteriori informazioni:

  • I disturbi gastrointestinali e l’insonnia sono iniziati dopo l’introduzione della sertralina o erano già presenti, anche se in forma diversa?
  • Ha mai modificato il dosaggio della sertralina, o il passaggio a 100 mg è stato graduale?
  • Assume altri farmaci oltre a mirtazapina e sertralina?
  • Ha una diagnosi psichiatrica specifica (disturbo d’ansia generalizzato, disturbo misto ansioso-depressivo, ecc.)?

Veniamo ora alla sua domanda centrale: è possibile che gli effetti collaterali della sertralina persistano anche dopo 5 mesi? La risposta, purtroppo, è , anche se non è molto frequente. Alcuni pazienti, soprattutto quelli più sensibili ai farmaci, possono sviluppare una sorta di iperreattività ai serotoninergici, che si manifesta con aumento dell’attivazione (ansia, disturbi gastrointestinali, agitazione) anche a distanza di tempo. In questi casi può accadere che il farmaco, pur efficace sull’umore o sull’ansia di fondo, introduca effetti collaterali nuovi, che paradossalmente non erano presenti prima.

La mirtazapina, al contrario, è un antidepressivo di tipo diverso, con un profilo più sedativo e ansiolitico, e spesso usato proprio per bilanciare i sintomi di attivazione dati da SSRI come la sertralina. Tuttavia, la dose da lei indicata, 25 mg, è al limite tra l’effetto sedativo e l’effetto antidepressivo: non è raro che a questo dosaggio perda parte della sua efficacia ipnoinducente.

Dalla sua descrizione, emerge la possibilità che la sertralina stia sostenendo un’iperattivazione neurovegetativa, piuttosto che contenerla. Le somatizzazioni gastrointestinali con frequente defecazione fanno pensare a una forma iperreattiva o sensibilizzata del sistema nervoso autonomo, che talvolta peggiora proprio in risposta a farmaci serotoninergici. Sul perchè questo le capiti quando davanti a uno schermo mi risulta difficile spiegarlo senza una valutazione più specifica.

In questi casi, nella mia pratica clinica, ho avuto modo di trattare diversi pazienti con quadri simili. Alcuni hanno tratto beneficio riducendo il dosaggio della sertralina, altri passando a un altro SSRI più tollerabile (come l’escitalopram), o a farmaci di classe diversa (ad es. pregabalin per i sintomi somatici, o trazodone per l’insonnia e l’ansia). Altri ancora, hanno trovato giovamento affiancando una psicoterapia.

La sua domanda principale riguarda quindi la persistenza di effetti collaterali a distanza di mesi: sì, è possibile, ma a questo punto è opportuno valutare attentamente se la terapia in atto stia davvero giovando. Se i sintomi sono peggiorati rispetto al periodo pre-trattamento, potrebbe essere utile una rivalutazione del farmaco e del dosaggio insieme al medico che la segue.

Spero di esserle stato utile e di averle fornito qualche elemento in più per comprendere meglio ciò che sta vivendo. Le auguro sinceramente di trovare presto un equilibrio terapeutico che la faccia stare bene.

Cordiali saluti,
Federico Baranzini

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