Dismissione Olanzapina e Litio
Buongiorno Dottore,
sono in cura con olanzapina da circa 20 anni e ultimamente anche con litio....ero depresso e il medico mi ha prescritto tali farmaci.....senza non riesco da dormire, evidentemente per l'astinenza indotta...volevo sapere se fosse possibile una dismissione concordata perchè io sono guarito e non ho soffro di depressione o ansia da molto tempo.....a presto
Gentile Emanuele,
la ringrazio per la sua domanda.
In effetti il tema non è dei più semplici in quanto la dismissione di una cura dovrebbe poter avvenire su una base relazionale costituita da fiducia e stima della coppia medico paziente. La sua perplessita insita nella domanda che ha posto mi lascia pensare che nel suo caso non sia così: intendo dire che forse da entrambi i lati dopo tanti anni qualcosa si è logorato.
In ogni caso, se devo cercare di darle una risposta, devo partire dal una considerazione di merito iniziale: i farmaci che ha citato non sono antidepressivi ma, il primo l'OLANZAPINA, è un farmaco appartenente alla categoria dei neurolettici, mentre l'altro, il LITIO, appartiene alla categoria degli stabilizzanti dell'umore.
Immagino, anche sulla base della esperienza clinica, che tali terapie le siano state prescritte molto tempo addietro durante un momento di calo dell'umore, depressione appunto e da allora le siano state confermate nel tempo. Se è stato così, e non ho elementi per non pensarlo, allora credo di poter dedurre che la sua situazione clinica di malattia si situi all'interno di una ambito psicopatologico che è quello di una affezione bipolare dell'umore.
Tale diagnosi comprende quei disturbi che sono caratterizzati da una alternanza di fasi alte e basse dell'umore che, pertanto, se identificate in un momento "giù" possono dare adito ad una mal interpretazione (depressione e non fase depressiva di un patologia bipolare o ciclotimica dell'umore).
Se così fosse allora si spiegherebbe molto bene la terapia che lei sta portando avanti da anni e che i colleghi le hanno sempre confermato (in questo caso a mio parere correttamente!).
Purtroppo la patologia ciclotimica o bipolare dell'umore tende alla cronicità per cui spesso le cure devono essere portate avanti per molti anni o anche a tempo indeterminato.
Quindi per concludere, se la sua diagnosi rientra in questo ambito la dismissione delle cure è sconsigliabile o perlomeno deve essere rinviata ad una decisione concordata tra medico e paziente alla luce del quadro clinico e della storia del paziente. Se invece la diagnosi è un'altra allora dovrebbe chiedere un confronto al suo medico per comprendere meglio quali motivazioni lo abbiano portato a prescriverle tale terapia.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini