Cymbalta 30 mg (duloxetina), lo smetto se non funziona?

Cymbalta 30 mg (duloxetina), lo smetto se non funziona?

Forum Domande & RisposteCategoria: Psicofarmaci, modalità d'uso ed effettiCymbalta 30 mg (duloxetina), lo smetto se non funziona?
Vanessa asked 3 anni ago
Buongiorno dottore Baranzini,le scrivo perché sono 10 anni che sono sotto cura per
  • depressione,
  • attacco di panico,
  • fobie,
ho iniziato con fluoxetina per poi passare a zoloft 100 mg, stavo meglio però ho notato una presa di peso molto elevato malgrado faccio attenzione a quello che mangio, quindi ho deciso di diminuire fino a 75 mg dove mi sentivo bene, la voglia e la grinta che tempo avevo una volta con una perdita di 8 kg.Ho diminuito a 50 mg troppo presto e da lì sono tornati gli attacchi di panico paure e malessere, quindi sono tornata dal mio medico e lui mi ha consigliato di cambiare la cura per una dose più forte, cioè cymbalta. Da quando  prendo cymbalta 30 mg ho ripreso peso e mi sento sempre triste stanca e non ho voglia di niente.La mia domanda è di sapere se è possibile un giorno smettere i farmaci?Il mio medico mi dice che se una persona ha bisogno allora perché smettere! Si può prendere anche a vita. Se non mi sento bene comunque con la cura a cosa serve prendere i farmaci ? Non mi sento me stessa mi sembra di non poter uscirne mai da questo tunnel senza fine.Potreste aiutarmi?Grazie in anticipo. Vanessa

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1 Risposte
dr Federico Baranzini Staff answered 3 anni ago
Gentile Vanessa ho letto più volte la sua testimonianza e non sono riuscito a capire il motivo per cui il suo medico quando lei si è ripresentata con una riacutizzazione della sintomatologia avendo abbassato il farmaco ZOLOFT a 50 mg die, le abbia proposto di cambiare farmaco! Su quale dato o ragionamento? Solitamente se l'abbassamento di dose espone il paziente ad una riemersione della sintomatologia è sufficiente ritornare ai dosaggi precedenti che ne garantivano la copertura. Perchè proporre di cambiare? Non è chiaro.   Un aspetto spesso sottovalutato nelle cure farmacologiche è la durata di trattamento: le linee guida tendono a consigliare di prolungare la cura per almeno 6 mesi dopo che il paziente ha raggiunto uno stato di benessere stabile (o il migliore possibile), in realtà anche prendendo in considerazione la possibilità di prolungare, in alcuni casi, la cura a tempo indefinito, lasciando alla coppia paziente-medico la decisione di quando e se provare a diminuire.  togliere un farmaco unilateralmente senza consultarsi perchè "si sta bene" potrebbe non essere la scelta più corretta anche sembra in realtà così scontata!   Inoltre, un altro aspetto sottovalutato è l'efficacia di percorsi appaiati farmaco-psicologici che permettono, studi alla mano, di ottenere risultati migliori e più duraturi che non in caso di mono trattamenti.  Se ancora non si sente bene o migliorata le consiglio di tornare dal suo medico e di confrontarsi con lui al fine di capire se vi sia l'indicazione a una revisione del dosaggio o un passaggio alla vecchia molecola che le aveva portato giovamento.  Se vuole ci faccia sapere   Cordiali saluti   Federico Baranzini

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