Citalopram, non vedo miglioramenti

Citalopram, non vedo miglioramenti

Ilaria asked 3 anni ago
Buongiorno dottoresono una ragazza di 25 anni sto assumendo citalopram da 10 giorni più lexotan 10 gocce mattino 10 gocce al pomeriggio e 15 gocce la sera , è normale che ancora non vedo miglioramenti? Mi sento sempre stanca vorrei solo dormire senza forze, ancora dolori al petto,  come se mi mancasse l'aria ? Mi sento confusa .. e al mattino mi alzo dal letto con un senso di oppressione forte al petto e agitazione.Grazie
6 Risposte
Best Answer
dr Federico Baranzini Staff answered 3 anni ago

Buongiorno Ilaria

la ringrazio per la domanda perchè mi permette di toccare un argomento molto sentito dai pazienti: la velocità con la quale questi farmaci SSRI o antidepressivi entrano in azione. Il citalopram come quasi tutti gli altri SSRI sono farmaci lenti ad esplicare la loro azione terapeutica che solitamente impiega a seconda della molecola e del paziente, dalle 2 alle 6 settimane.

Ovviamente un discorso a parte merita la questione del dosaggio, perchè un paziente che non risponde a dosi basse potrebbe invece rispondere a dosi maggiori ma ovviamente per raggiungerle in questo caso passerà più tempo.

I primi giorni di somministrazione servono per lo più a valutare la tollerabilità di quella molecola per quel certo paziente e quindi a valutare la comparsa o meno di effetti collaterali.

I sintomi che descrive sono con tutta probabilità ancora i sintomi per cui ha chiesto aiuto e con qualche settimana in più di terapia probabilmente si ridurranno drasticamente. Dieci giorno possono non essere abbastanza.

 

Un caro saluto

Federico Baranzini

 

CHIARA replied 2 anni ago

Salve dottore, sono in cura con Citalopram per ansia e panico con agorafobia. Dopo la prima settimana a 10 mg, ho continuato per 4 settimane con 20 mg; da 1 settimana lo psichiatra mi ha fatto passare a 30 mg. Un lieve miglioramento l’ho notato, ad esempio le vertigini vissute appena mettevo piede fuori di casa si sono attenuate, però sebbene riesca ad uscire sola di casa e a guidare, ho ancora molta paura a tornare a lavoro e ad entrare nei grandi spazi, quali gli ipermercati. Secondo lei ci sono ancora possibili margini di miglioramento? la ringrazio vivamente

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Luca answered 3 anni ago

Buongiorno a tutti,

io sono quasi 2 anni che prendo escitalopram indicatomi dalla mia dottoressa generica per depressione maggiore ricorrente che mi porto dietro da 30 anni, prendo 20 mg al giorno ma non vedo nessun miglioramento sinceramente penso che questo farmaco non si adatto alla mia patologia oppure la dose non è quella giusta. Ho letto che questa molecola e troppo leggera per la depressione maggiore e ho preso appuntamento con un neurologo per vedere cosa posso fare. cordiali saluti Luca

dr Federico Baranzini Staff replied 3 anni ago

Gentile Luca,

è possibile che il farmaco non abbia più l’effetto di una volta. Ciò, nella mia esperienza, accade più frequentemente quando sono molti anni (nella sua esperienza ormai decadi) che lo si assume, e dipende spesso dal cambiamento del profilo recettoriale del cervello che negli anni invecchia e di modifica. 30 anni sono veramente tanti!

Il Citalopram può essere usato in sicurezza anche fino a 40 mg die a seconda del peso del soggetto e della sua sensibilità agli effetti collaterali. Oppure aggiunto ad altri farmaci in una ottica di potenziamento, oppure sostituito da altra molecola.

Si consulti con il suo curante, immagino non sia lo stesso che glielo prescrisse trenta anni fa, ma confido con il collega che la segue oggi possa darle tutto il supporto di cui necessita.

Un cordiale saluto

Federico Baranzini

Raimondo replied 2 anni ago

Salve Dottore,
scusi, volevo chiedere se i 40mg potranno essere prescritti dopo due settimane di somministrazione di 20mg, ad una persona senza problemi cardiaci e di peso 105 kg ed altezza mt1,80, Grazie.

Raimondo replied 2 anni ago

Preciso, maschio, età 55 anni

dr Federico Baranzini Staff replied 2 anni ago

Gentile Raimondo,

40 mg possono certamente essere raggiunti ma personalmente opto sempre per vie più graduali. Ovviamente ogni situazione è a sè stante, ogni persona reagisce a modo suo: ci sono persone che non risentono di incrementi rapidi e corposi e altre che necessitano di titolazioni più lente o addirittura lentissime.

Nel caso descritto, fosse un mio paziente, le suggerirei di fare un passaggio intermedio a 30 mg e quindi poi valutare se salire ancora. Non essendo però un mio paziente la devo invitare a confrontarsi con il suo curante.

Un cordiale saluto

Federico Baranzini

Raimondo replied 2 anni ago

Si capisco perfettamente, allora per sicurezza mi confrontero’ col mio medico, Grazie mille Comunque.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Carmen answered 3 anni ago

Buonasera,

scrivo perché da inizio aprile sto cercando di togliere il citalopram, sotto indicazione dello psichiatra del CPS della mia zona, in quanto presto diventerò mamma.
Ho preso per quasi 14 anni 1 pastiglia al giorno da 20 mg, il dottore mi ha consigliato di fare per 10 giorni 1 giorno 1 pastiglietta intera e 1 giorno mezza, poi per 10 giorni mezza tutti i giorni e in questi ultimi 10 giorni ho alternato mezza pastiglia 1 giorno e 1 giorno no.

Come accennato prima sono entrata nel secondo mese di gravidanza 3 settimane fa.

Ormai sono a fine cura, ieri è stato l'ultimo giorno in cui ho assunto l'ultima mezza pastiglia della medicina, da oggi non dovrei più prenderla secondo le indicazioni datemi dallo psichiatra , che purtroppo aime è impossibile incontrare o contattare con facilità dato le molte richieste e i pochi dottori all'interno del centro.

Il punto è che io ancora oggi sento capogiri e svarioni anche da ferma, volevo capire più o meno quanto ancora potessero durare e chiederle se fosse giusto interrompere la cura del tutto con la giornata di ieri,29 aprile dove ho preso l'ultima mezza.

Grazie mille in anticipo in ogni caso.
Cordiali saluti,

Carmen

dr Federico Baranzini Staff replied 3 anni ago

Gentile Sigra Carmen,

la questione della pericolosità degli psicofarmaci in gravidanza e fortemente dibattuta e oggi giorno molti degli antidepressivi demonizzati in passato sono stati un po’ riabilitati. Certo è , ma questo vale per tutte le sostanze chimiche, che meno farmaci una madre incinta assume meglio è. Oggi giorno si tende a privilegiare soprattutto la valutazione tra pro e contro in base al quadro clinico e alla storia della paziente: se i pro prevalgono allora si può procedere magari risucendo il dosaggio in atto, se prevalgono i contro (perchè i rischi da sospensione da antidepressivo non sono valutabili o molto ridotti) allora si procederà alla dismissione. Lei parrebbe proprio essere rientrata in questa seconda categoria.

Con che velocità si sospende citalopram?

Beh, non esiste una regola valida per tutti, ma dipende da quanto tempo lo si assume e dalla dose di partenza. Nel suo caso 14 anni sono molti e quindi il decalage dovrà essere lento. Quanto lento lo dovrete stabilire di comune accordo con il suo curante. Gli effetti da sospensione saranno tanto più probabili quanto più veloce sarà la “discesa”. Sono ovviamente effetti fastidiosi ma non permanenti.

Buona gravidanza!

Federico Baranzini

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Maria answered 3 anni ago

Caro dr. Baranzini

Ho assunto (sotto controllo di una psichiatra) Elopram 30 mg/due per circa un anno, ho smesso e dopo tre mesi è ricominciata l’ansia e ho ricominciato.

Sono nuovamente a 30 mg ma ieri ho avuto una ricaduta, ansia forte che so si trascinerà per giorni. So che la mia psichiatra mi aumenterà la dose, ma ho paura degli effetti collaterali e soprattutto ho paura che non sia il farmaco per me, visto le ricadute.

Sono davvero stanca…

dr Federico Baranzini Staff replied 2 anni ago

Gentile Sigra Maria,

posso comprendere il suo disappunto e la preoccupazione per quello che in genere è l'effetto più temuto tra le donne, l'aumento di peso. In realtà, come dico qui sotto, non è raro che CITALOPRAM porti ad un calo di peso.

Dovrebbe già sapere che effetto ha avuto su di lei. Se invece si riferisce ad altri effetti collaterali, sappia che tutti gli antidepressivi ne hanno: non conosco un solo psicofarmaco che non abbia degli effetti collaterali, ma per estensione potrei affermare senza problemi, che non esiste in generale un farmaco che non abbia almeno un effetto collaterale.

Questo è quello che si sa per certo, quello che al contrario non si sa per certo -prima di iniziare una cura o un nuovo dosaggio-, è la probabilità di quel determinato paziente di sviluppare o meno quel particolare effetto. In altre parole lo si può scoprire solo a posteriori.

Detto ciò credo possa confrontarsi con il suo curante per capire se sia opportuno integrare la cura farmacologica con un percorso psicologico. Spesso, almeno nella mia esperienza, questo permette al paziente di stabilizzare il quadro clinico utilizzando dosaggi di farmaci inferiori.

Un cordiale saluto

 

Federico Baranzini

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Chiara answered 2 anni ago
Volevo sapere se seropram fa aumentare di peso. grazie
dr Federico Baranzini Staff replied 2 anni ago

Gentile Chiara,

come da foglietto illustrativo che riporto nel mio articolo dedicato agli effetti collaterali del CITALOPRAM, il citalopram può portare sia ad un aumento del peso (in una casistica ridotta) che una riduzione del peso attraverso una riduzione dell'appetito (in una casistica più numerosa). In sostanza dipende: in alcuni soggetti induce un effetto, in altri l'opposto. Solitamente è difficile prevederlo soprattutto se il paziente non ha mai assunto questa categoria di farmaci antidepressivi.

Un cordiale saluto

Federico Baranzini

Chiara replied 2 anni ago

Che differenza c’è tra zoloft (sertralina) e seropram (citalopram)?

dr Federico Baranzini Staff replied 2 anni ago

Buongiorno,

Zoloft (sertralina) e Seropram (citalopram) sono entrambi farmaci appartenenti alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), utilizzati principalmente come antidepressivi.

La principale differenza tra i due farmaci è nella loro struttura chimica e nella farmacocinetica. La sertralina ha una struttura chimica più complessa rispetto al citalopram, e ciò influisce sulla sua farmacocinetica, ossia sulla velocità di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione dal corpo.

In termini di efficacia, entrambi i farmaci sono efficaci nell’alleviare i sintomi della depressione, ma ci possono essere differenze individuali nella risposta al trattamento. Inoltre, possono differire nella tollerabilità e negli effetti collaterali. Ad esempio, il citalopram può causare più frequentemente effetti collaterali come nausea, diarrea e disturbi del sonno, mentre la sertralina può causare più frequentemente sintomi gastrointestinali, insonnia e nervosismo.

Spero di averle risposto
Cordialità

Federico Baranzini

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

giusi answered 2 anni ago

Buongiorno,

mia cugina prende citalopram ormai da sei anni per attacchi di panico, prescritto da psichiatra. Ha tentato diverse volte di sospendere in accordo con lo psichiatra, ma dopo qualche mese il disturbo si ripresenta con forza.

Attualmente il dosaggio è di 0,5 e sta bene.

Secondo lei è un farmaco che può essere preso per tanti anni?
Grazie

dr Federico Baranzini Staff replied 2 anni ago

Gentile Sig/Sigra Giusi
CITALOPRAM è una molecola molto ben nota e collaudata ormai in commercio dal 1998. Esistono quindi sufficienti dati post commercializzazioni per poter affermare sia una molecola sicura: personalmente ho avuto pazienti che la assumevano da 20 anni.

La questione che pone lei parlando del caso specifico della cugina, si riferisce credo al fatto che sospeso il farmaco i sintomi facciano nuovamente capolino obbligando il paziente a tornare ad assumere.

Questi casi non possono essere considerati come delle recidive ma come delle riacutizzazioni della sintomatologia: in alcuni casi sono dovuti ad una maldestra sospensione del farmaco, in altri alla non completa efficacia della linea terapeutica usata magari a dosaggi troppo bassi, in altri al persistere dei fattori di stress o scatenanti che hanno portato alla necessità di una cura.

Ogni paziente ha una sua storia sue dinamiche da comprendere. Inoltre gli attacchi di panico hanno sempre un substrato biologico ma anche psicologico emotivo per cui è importante indagare sempre anche questo aspetto e provvedere a fornire degli strumenti al paziente per la sua gestione: a volte affiancare una terapia farmacologica ad una terapia psicologica modifica radicalmente la prognosi oltre che la risposta ai farmaci.

Un cordiale saluto

Federico Baranzini

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La tua risposta