Assunzione XANAX 0.5 mg RP, si può spezzare?
Buongiorno,
per motivi di attacchi di panico/ ansia il medico mi ha prescritto XANAX0,5 a rilascio prolungato 1 compressa alla mattina.
Non potendo spezzarla come riduco il dosaggio?
O basta interromperlo essendo dose minima?
Grazie
Gentile Irnee
la ringrazio per la domanda semplice quanto non banale e di interesse per molte molte persone.
In effetti l'ALPRAZOLAM (principio attivo di XANAX) a rilascio prolungato prevede che la pillola venga ingerita intera con un acqua perchè il contenuto possa essere rilasciato gradualmente e lentamente nell'arco di diverse ore SENZA che la concentrazione ematica dello stesso raggiunga valori di picco troppo alti (e quindi responsabili potenzialmente di effetti sedativi eccessivi e non richiesti o cercati nel protocollo terapeutico). Effetto chiamato anche di "dose dumping".
Questa dinamica, comprenderà, è alla base del divieto di dividere le compresse di XANAX RP che quindi non possono essere non solo divise ma nemmeno schiacciate o disciolte.
Allora che fare per "scalare" una terapia con XANAX 0,5 mg RP?
La risposta dipende da diversi fattori clinici, tra cui :
- la presenza di altri farmaci in terapia
- lo stato fisico e psichico del paziente
- l'ambiente / contesto nel quale l'interruzione del farmaco avverrebbe
Tecnicamente, esistono due vie: quella di sospendere l'assunzione (opzione valutabile solo dal medico che ha in cura il paziente, vedi le condizioni di opportunità citata qui sopra) e quella di "attutire" la sospensione passando all'uso per un certo periodo di ALPRAZOLAM a rilascio regolare (per esempio, personalmente mi è capitato di prescrivere l'assunzione di 2 compresse di ALPRAZOLAM 0,25 mg die e quindi di chiedere al paziente di andare a sospenderle nei giorni/settimane seguenti in due passaggi successivi).
Ovviamente non esiste una opzione migliore dell'altra, ma la migliore per quel dato paziente in quel momento di vita/cura.
Per questo comprenderà che la migliore indicazione che le posso fornire è di confrontarsi con il suo curante che la conosce bene e che ha una rappresentazione precisa e competa del suo quadro clinico e soprattutto del suo piano terapeutico complessivo.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini