Sintomi Ossessivo Compulsivi da COVID
Buonasera sono qui per raccontare la situazione della mia cara mamma...
A causa del COVID ha iniziato a soffrire di un grave disturbo fobico ossessivo, mania di pulire tutto e vedere il virus su ogni superfice l ha portata a non toccare più nulla neppure nella sua casa , a consumarsi le mani con alcool a non voler fare la spesa a non voler più uscire , neppure una maniglia di casa più toccava ..ci siamo rivolti ad un neurologo che si è recato presso il domicilio, le ha prescritto OLANZAPINA 2,5 mg FEVARIN 50 mg e PRAZENE poi sostituito da LORANS 1 mg.
Dopo qualche mese ha iniziato a stare meglio , ha anche diminuito la cura , ma purtroppo eravamo ancora in periodo COVID e mia sorella lo ha beccato e mia madre ha dovuto sottoporsi a tampone avendo avuto contatti, questo evento ha scatenato in le la ricaduta: ha ricominciato con olanzapina fevarin e LORANS aumentando la dose , ma questa volta nn ha più avuto benefici , solo alti e bassi
Addirittura una notte si sospetta abbia avuto un TIA ( dopo il quale il dottore ha voluto visitarla e richiedere una TC ,senza farci recare in ospedale ) abbiamo continuato con questi alti e bassi per quasi 2 anni, ma le reazioni di mia mamma diventavano sempre più instabili , dimostrava essere in delirio , con forti pianti e grida ..il dottore ci chiamava a visita in continuazione , chiedendo sempre danaro, al che abbiamo deciso di cambiare specialista ..il quale ci ha riferito che il dottore precedente si è ostinato a darci sempre la stessa cura pur non vedendo benefici, e soprattutto, non ha apprezzato l uso di neurolettici (olanzapina) associato al LORANS in quanto si tratta di una donna ancora giovane ..x cui ci ha fatto scalare l'olanzapina nel giro di qualche settimana integrando ANAFRANIL 75 mg metà mattina e la sera FEVARIN ,in più ha detto di dimezzare LORANS.
Devo dire che fin da subito mamma ha avuto benefici psicologici in quanto si sono fermati i deliri , ma all'improvviso abbiamo notato un notevole rallentamento nei suoi movimenti e un aumentare tremore alle mani ( che già persisteva fin dagli inizi della cura cn l'altro medico) lo abbiamo fatto presente al nuovo medico , ma sosteneva fosse ancora da smaltire la vecchia medicina.
Dopo qualche settimana la situazione è peggiorata, in quanto mamma ha iniziato a cadere ,a seguito di mancanze di equilibrio e sentirsi totalmente in difficoltà nel salire le scale!!
Il dottore ha iniziato a richiedere esami , come holter cardiaco , TAC encefalo , risonanza magnetica per controllare il midollo , RX per verificare delle protusioni e siamo ancora a non capire ....lui sostiene di non capire come sia possibile, anche se io l'associo al cambio di farmaco e sono comunque tutte cose scritte negli illustrativi del medicinale stesso , infatti mamma presenta anche la salivazione azzerata , difficoltà con la minzione stitichezza ecc ecc qualcuno può dirmi cosa può essere successo, la cura è sbagliata?
Gentile Francesca,
La ringrazio per aver condiviso la situazione della sua mamma. Posso immaginare quanto sia difficile e preoccupante per lei e la sua famiglia affrontare queste complesse problematiche di salute.
Provo a ricapitolare. Sua madre, a seguito dell'esperienza con il COVID, ha sviluppato un grave disturbo fobico ossessivo, che si è manifestato con una mania di pulizia estrema. La terapia inizialmente prescritta sembrava aver avuto effetti positivi, ma a seguito di un ulteriore contatto con il virus, è avvenuta una ricaduta. Attualmente, dopo il cambio di farmacoterapia e di medico, ha mostrato segni di miglioramento a livello psicologico, ma si sono manifestati altri problemi a livello motorio e fisico.
Prima di tutto, sarebbe utile sapere se la sua mamma ha mai avuto episodi simili prima dell'emergenza COVID o se aveva altri disturbi psichiatrici o neurologici pregressi. Inoltre, sarebbe interessante sapere se ha fatto accertamenti specifici riguardo ai sintomi neurologici manifestati, come una valutazione neurologica completa.
I farmaci che ha menzionato, come l'Olanzapina, il Fevarin, l'Anafranil e il Lorans, sono tutti utilizzati in ambito psichiatrico per trattare diversi disturbi. Tuttavia, come tutti i farmaci, possono avere effetti collaterali e interazioni. È particolarmente importante monitorare attentamente gli effetti quando si cambia o si aggiunge un farmaco. In alcuni pazienti che ho seguito, ho notato che l'adattamento a un nuovo regime farmacologico può richiedere del tempo e a volte può manifestarsi con sintomi transitori.
Il problema centrale qui sembra essere l'associazione tra la terapia farmacologica e i sintomi neurologici manifestati. Se non trattata o compresa adeguatamente, questa situazione potrebbe persistere o peggiorare, influenzando significativamente la qualità della vita di sua mamma.
Non sono in grado di stabilire con certezza se la cura sia sbagliata basandomi solo su queste informazioni, ma è chiaro che sua madre sta attraversando una serie di complicazioni. Le consiglierei di consultare un altro psichiatra e magari un neurologo specializzato, possibilmente in un centro specializzato, per avere un parere completo e multidisciplinare.
Inoltre, nella mia pratica clinica, ho avuto pazienti con sintomatologie simili e spesso un approccio multidisciplinare, associato a una terapia psicologica, ha portato a miglioramenti notevoli.
Mi auguro di essere stato di aiuto, Francesca, e spero sinceramente che sua mamma possa trovare presto una soluzione e un sollievo alle sue sofferenze.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini