DOC sull’igiene intima e infezioni vaginali
Salve,
scrivo questa domanda sperando di trovare anche un po’ di conforto oltre che una risposta.
Soffro di colon irritabile e purtroppo alterno stitichezza a diarrea. Da qualche tempo stavo seguendo una dieta apposita e stavo meglio ma se poco poco sgarro i sintomi si manifestano e con essi anche le infezioni vaginali.
Questo ormai da 7 anni e nel frattempo sempre da 7 anni sto facendo trattamenti di fecondazione assistita per altri problemi che non mi permettono di riuscire ad avere un figlio in modo naturale.
Tutto questo mi ha portato a sviluppare un disturbo ossessivo compulsivo verso l’igiene in particolare quella intima . Lavaggio delle mani ogni volta che tocco qualcosa, con conseguente dermatite e ragadi nelle mani, bidet molto scrupoloso dopo la defecazione, cambio delle mutande anche 2/3 volte in un giorno, idem con i pantaloni, paura di sedermi in posti non puliti (sedie del ristorante, poltrone di case altrui , treni, ecc) e pensieri ossessivi alla contaminazione fecale dall’ano alla vagina o in generale contaminazione batterica con vestiti o mani non adeguatamente pulite che mi porta a rimuginare tutto il tempo sulla cosa .
Cosa posso fare?
Non riesco più a vivere così , sono stanca di questa situazione .
Buongiorno Alisia,
la ringrazio per aver condiviso con me una situazione tanto delicata e dolorosa. Il modo in cui descrive il suo malessere rivela una grande consapevolezza e una forte motivazione a migliorare la sua qualità di vita. Questo è un primo passo fondamentale per affrontare le difficoltà che sta vivendo, e mi auguro di potervi offrire qualche indicazione utile.
Se ho ben compreso, lei sta convivendo con una combinazione di problemi fisici e psicologici. Da una parte, il colon irritabile e le infezioni vaginali frequenti stanno limitando la sua serenità e il suo benessere fisico; dall’altra, il percorso lungo e difficoltoso della fecondazione assistita e l’impatto di queste problematiche sul suo quotidiano hanno contribuito allo sviluppo di sintomi ossessivo-compulsivi legati all’igiene e alla paura della contaminazione. Tutto questo le sta togliendo energie e gioia di vivere, generando una stanchezza profonda.
Prima di tutto, voglio dirle che non è sola. Molte persone che vivono situazioni complesse come la sua – in cui problemi fisici cronici si intrecciano con esperienze emotivamente stressanti – sviluppano sintomi simili ai suoi. Non è segno di debolezza, ma un’indicazione di quanto il corpo e la mente siano strettamente collegati.
Per quanto riguarda il colon irritabile e le infezioni vaginali, sembra che la dieta e uno stile di vita mirato abbiano portato qualche beneficio in passato. Tuttavia, le ricadute quando "sgarra" sono un problema. In questi casi, potrebbe essere utile rivalutare la gestione alimentare con un nutrizionista esperto, magari considerando una dieta FODMAP, che spesso dà buoni risultati nel colon irritabile.
Inoltre, le consiglio di consultare un ginecologo specializzato in infezioni vaginali ricorrenti, per capire se esistono ulteriori strategie terapeutiche, come il supporto del microbiota vaginale con probiotici specifici.
Passando alla componente psicologica, i sintomi ossessivo-compulsivi che descrive – lavaggi frequenti, cambi di abiti, paura della contaminazione e pensieri ossessivi – sono segnali chiari di un disagio che merita attenzione e trattamento specifico. È importante sapere che il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione curabile, e molte persone trovano sollievo grazie a un percorso mirato.
Le terapie più indicate per il DOC includono:
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale: Aiuta gradualmente a esporsi alle situazioni temute (ad esempio, non lavarsi le mani subito dopo aver toccato qualcosa) e a ridurre i comportamenti compulsivi. Nel tempo, questo riduce l’ansia e i pensieri ossessivi.
- Psicofarmaci: In alcuni casi, l’uso di farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) può essere di grande aiuto per ridurre l’intensità dei sintomi ossessivi e migliorare la qualità della vita. Un medico psichiatra può valutare insieme a lei se sia il caso di introdurre questa opzione.
- Mindfulness e tecniche di rilassamento: Integrare tecniche di rilassamento o meditazione può aiutarla a gestire l’ansia e a ridurre il rimuginio. Anche semplici esercizi di respirazione profonda possono essere utili.
La situazione che vive da sette anni, legata alla fecondazione assistita, è di per sé una fonte enorme di stress. Non è raro che donne che attraversano percorsi simili sviluppino sintomi ansiosi o depressivi. Le consiglio di valutare la possibilità di affiancare il percorso medico con un supporto psicologico mirato, magari da parte di un terapeuta che abbia esperienza in ambito di infertilità e sostegno alla maternità. Questo potrebbe aiutarla a elaborare il carico emotivo di questa esperienza e a ritrovare un senso di equilibrio.
Spero che queste indicazioni possano darle un po’ di conforto e la spinta necessaria per intraprendere un percorso di cura adeguato. Non perda la speranza: ci sono molte risorse e strumenti per aiutarla.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini