Crisi serotoninergica per assunzione di ssri e cannabis terapeutica
Salve,
Soffro di DOC dall’adolescenza, nel 99 inizio a prendere fluvoxamina 200 mg al giorno e i sintomi del doc scompaiono.
Nel 2012 viene sostituita la fluvoxamina con la paroxetina per una depressione per la perdita di mio padre.
Nel 2018 inizio ad assumere cannabis terapeutica sia cbd che thc, riduco la paroxetina a 10 mg al giorno, la cannabis mi toglie la dipendenza da xanax e stilnox, ma con il passare del tempo tornano i pensieri ossessivi, finché da marzo dopo la morte di mia mamma riesplode il doc.
Mi sono recato di recente da uno psichiatra e mi ha prescritto di passare gradualmente dalla paroxetina alla fluvoxamina, 10 mg di paroxetina al giorno con assunzione di 100 mg di fluvoxamina poi tra 15 gg di salire la fluvoxamina a 200 mg.
La mia paura adesso è quella che l’ unione di paroxetina 10 mg più fluvoxamina con inizio di 50 100 mg con l’assunzione la sera di una piccolissima quantità di THC terapeutico per dormire possa scatenare una crisi serotoninergica.
Chiedo ma un dosaggio basso di paroxetina (5mg) e fluvoxamina insieme (dai 50 mg a salire sino a150 200 mg) con piccole quantità di thc può portare ad una crisi serotoninergica letale?
Grazie per la risposta
PS in passato ho assunto ssri e thc insieme e non mi è successo mai nulla
Gentile Giuseppe,
la ringrazio per la questione posta che mi permette di trattare un argomento nuovo nel forum.
In generale le posso dire che nella mia esperienza è difficile che uno swich (il passaggio) tra un antidepressivo e l’altro, soprattutto se gestito nel modo corretto come mi pare stia facendo, possa portare allo scatenarsi di una crisi serotoninergica. Il vero potenziale problema -e quindi incognita nel ragionamento che stiamo facendo- rimane il concomitante uso di THC/CBD o cannabis terapeutica: pochissimi dati esistono in merito e in generale ad oggi rimane sconsigliabile associare l’uso di THC ai farmaci antidepressivi. Anche se in passato ne ha usata “senza effetti” spiacevoli.
Per quale motivo deve assumere THC? Lo sta facendo sotto controllo di un anestesista?
In Italia la dispensa di THC/CBD medica è strettamente controllata e vigilata e le uniche indicazioni approvate ad oggi sono rappresentate da: dolore cronico, terapia della nausea e vomito incoercibile, spasmi muscolari involontari e il glaucoma cronico. Solo e sempre se le terapie di prima linea non hanno sortito effetti soddisfacenti. Insomma la cannabis terapeutica deve rappresentare solo e unicamente l’ultima spiaggia. Per esempio ad oggi l’ansia la depressione il PTSD e l’insonnia non rappresentano ancora delle indicazioni all’uso della cannabis terapeutica.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini