Vertigini e tachicardia da stress prolungato. Cosa fare?

Vertigini e tachicardia da stress prolungato. Cosa fare?

Forum Domande & RisposteCategoria: Disturbi da Stress e SomatoformiVertigini e tachicardia da stress prolungato. Cosa fare?
Matteo asked 3 anni ago
Sono passati piú di 4 anni e quotidianamente mi si presentano fastidiosi e persistenti  capogiri, vertigini, sensazioni di stordimento e alterazione della percezione di equilibrio, testa pesante e vuoto accompagnati da tachicardia. Tutto ció ha avuto origine da un periodo  durato più o meno un mese in cui ero sottoposto a forte stress che alla lunga mi ha portato ad avere i sopracitati sintomi ma di maggiore intensità tale da risultare pervasivi e interferire nelle mie attività quotidiane .Col tempo dopo la fine di questo periodo, l'intensità è calata  perché è cessata l'esposizione a elementi, fattori, momenti e situazioni stressogeni, ogni giorno tutti i giorni, per un mese intero, insomma è stato un periodo molto  provante per me psicologicamente, ma questi sintomi sono tutt'altro che scomparsi.Ho iniziato a rivolgermi a un professionista dopo questo periodo. A nulla sono valse le cure farmacologiche intraprese cambiando 4 medici. Nessuno mi ha saputo dare una diagnosi precisa o una spiegazione, nessuno mi ha prospettato una soluzione. Accertamenti vari (esame vestibolare, risonanza encefalo, ecocardiogramma, visita neurologica, ecodoppler tsa) hanno escluso qualsiasi causa o implicazione di natura organica.Sono arrivato alla conclusione  che la mia situazione è il risultato di una esposizione così costante e prolungata a situazioni e momenti stressogeni che la condizione di stress si è radicata nell'organismo nelle sue manifestazioni di vertigine e tachicardia. Questi sintomi a loro volta sono replicati quasi autonomamente senza soluzione di continuità in qualsiasi momento indipendentemente dallo stato emotivoÈ confermata la mia tesi o ci sono ulteriori spiegazioni?Ma soprattutto esiste un rimedio, una soluzione che possa riportare tutto come prima?

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1 Risposte
dr Federico Baranzini Staff answered 3 anni ago

Gentile Matteo
la ringrazio del suo contributo.

Credo che una risposta o un tentativo di risposta si possa accennare.

Intanto, partirei dal dire che lo stress è un fatto organico! E poi anche psicologico. Siamo dotati di ormoni specifici chiamati appunto “ormoni dello stress” che ci permettono, entro certi limiti, di tollerare e fare fronte allo stress. Ma se tali meccanismi fisiologici eccedono o si prolungano allora producono paradossalmente essi stessi dei problemi al nostro organismo e cervello.

Cerchiamo di fare fronte a tante e molteplici situazioni stressanti ogni giorni, piccole piccolissime ma anche grandi e grandissime. Pensiamo a piccoli problemi della vita quotidiana fino ai grandi e drammatici lutti che ci possono colpire. Quando un fattore di stress impatta violentemente o a lungo può rappresentare un fattore traumatico, ovvero essere causa nella vita soggettiva del paziente di un'esperienza traumatica che, come tale, è per natura soverchiante le risorse elaborative del soggetto e di conseguenza impattare sulla sua psiche.

Ho fatto questo preambolo per cercare di introdurre quello che credo le sia accaduto.
Quel mese di cui parla è stato si un periodo di stress e come tale ha attivato il suo corpo come naturalmente avviene ma ipotizzo abbia anche rappresentato un evento traumatico (T grande o t piccolo li definiscono gli esperti traumatologi a seconda della entità e portata).

Ciò spiegherebbe l’intensità e la portata dei sintomi e la loro permanenza a distanza di molto tempo.
Mi risulta strano che nessuno dei miei colleghi (erano psichiatri?  e che cura ha avviato?), come riporta, abbia ipotizzato ciò e come tale le abbia spiegato che lo stress si vive nel corpo (i suoi sintomi somatici detti anche “funzionali” senza un’evidente causa organica!) e che di fronte problematiche post  traumi  sono disponibili opzioni diagnostiche ben note: PTSD e Disturbo dell’adattamento.

Detto ciò la devo invitare a consultare uno psichiatra o psicoterapeuta traumatologo e a segnalarle l’esistenza di tecniche di trattamento specifico per i traumi come per esempio la EMDR.

Se vorrà ci farà sapere come va.
Un cordiali saluto

Federico Baranzini

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