Si riesce a smettere le cure per l’Intestino Irritabile?

Si riesce a smettere le cure per l’Intestino Irritabile?

Forum Domande & RisposteCategoria: Disturbi da Stress e SomatoformiSi riesce a smettere le cure per l’Intestino Irritabile?
Marco asked 1 anno ago

Salve dottore,

10 anni fa circa a seguito di un periodo molto stressante comincio ad avvertire una moltitudine di sintomi (prima sono sempre stato sano come un pesce) come minzione frequente e gambe pesanti. Riesco a ripartire grazie ad una cura con ZOLOFT.

Purtroppo 2 anni dopo circa un colon irritabile mi paralizza e continua a farlo. Da lì un'odissea che non sembra avere fine.

Ho provato davvero di tutto, molte molecole alle volta, una mia psichiatra definì una sua cura "da cavallo", con un'altro per un cambio terapia arrivai a prendere 6 molecole diverse (Rispedal, Zoloft, Anafranil, En, Lamictal, Olanzapina) alla volta.

Inutile quasi dire che gli effetti sono stati tanti e per nulla risolutivi. Fortemente alterato mentalmente a seconda della cura, molto aggressivo con Zoloft e LAMICAL , isterico e ipersensibile con Anafranil e Olanzapina, troppo euforico con Lyrica.

Adesso prendo mezza pasticca di EN 1mg tutti i giorni da circa 5 anni, ZOLOFT 100mg e SOLIAN 50mg un giorno sì uno no.

Ho provato a smettere l'assunzione qualche tempo fa, riuscii a togliere tutto, ma dopo aver dismesso anche EN e ZOLOFT (seguendo con rigore la cura del medico) sono caduto in uno stato indescrivibile, un malessere mai visto che mi ha fatto riprendere questi due farmaci.

Considerato che per il mio problema maggiore, il colon irritabile, i farmaci non mi stanno aiutando vorrei sapere se fosse davvero possibile smettere.

Esistono strutture, farmaci, dottori specializzati?

La ringrazio

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1 Risposte
dr Federico Baranzini Staff answered 1 anno ago

Buongiorno Marco

la ringrazio per il suo prezioso contributo. Non ricordo di interventi inerenti la sindrome dell'intestino irritabile qui suo forum. Questo ci permette di affrontare un tema quello delle condizioni o meglio dire Sindromi psicosomatiche.
La sindrome del colon irritabile (IBS, dall'inglese "Irritable Bowel Syndrome") è una condizione funzionale cronica del tratto gastrointestinale caratterizzata da sintomi quali dolore addominale, gonfiore, e alterazioni del ritmo intestinale (diarrea, stitichezza, o entrambi). La sua causa esatta non è completamente compresa, ma si ritiene che una combinazione di fattori fisici e psicologici possa contribuire al manifestarsi della condizione.

Fattori che possono giocare un ruolo nello sviluppo o nell'aggravamento dell'IBS includono:

1. Alterazioni della motilità intestinale: I muscoli del colon potrebbero contrarsi più del normale, causando crampi, diarrea, o potrebbero non contrarsi abbastanza, causando stitichezza.
2. Infiammazione nell'intestino: Alcune persone con IBS presentano un aumento di cellule immunitarie nell'intestino, il che può causare dolore e diarrea.
3. Alterazioni nel microbiota intestinale: Cambiamenti nella quantità e nel tipo di batteri presenti nell'intestino possono essere associati all'IBS.
4. Infezioni: Un'infezione intestinale può scatenare l'IBS.
5. Neurotrasmettitori: Sono le sostanze chimiche che svolgono un ruolo nella trasmissione di segnali nel sistema nervoso. Una disfunzione in questi può influenzare la sensibilità del colon, causando dolore.
6. Fattori psicologici: Stress, ansia e altri problemi psicologici possono influenzare la motilità e le sensazioni del tratto gastrointestinale. Questo non significa che l'IBS sia "nella testa" del paziente o che sia puramente una "malattia psicosomatica", ma suggerisce che i fattori psicologici possono avere un ruolo nella sua manifestazione o gravità.
7. Intolleranze alimentari: Alcune persone con IBS trovano che certi cibi possono scatenare o aggravare i sintomi.

Pertanto, mentre i fattori psicologici possono svolgere un ruolo nell'IBS, non sono l'unica causa. L'IBS è una condizione complessa e multifattoriale.
Ci tengo a sottolineare che le persone con IBS spesso traggono beneficio da un approccio terapeutico combinato che affronta sia i fattori fisici che quelli psicologici.

Ha fatto bene a riprendere la cura psicofarmacologica ma va da sè che qualcosa dal punto di vista dell'inquadramento medico è sfuggito.

Da quello che ci ha riportato sembrerebbe che l'aspetto medico organico non sia stato indagato o per lo meno non abbia avuto un'adeguata considerazione. Se così fosse le consiglierei ovviamente una valutazione in un centro specializzato per i disordini intestinali e del microbiota oltre che nelle intolleranze. Alcuni miei pazienti sono migliorati molto adottando specifiche diete alimentari.

Non sono qui a consigliarle specifiche diete, non è mio compito e nemmeno ho le competenze per farlo, ma sicuramente se non lo ha già fatto le consiglierei di indagare in questa direzione.

Infine due parole sugli psicofarmaci: non esistono per quello che so delle cure specifiche per la sindrome IBS, gli SSRI e alcini Triciclici sono solitamente indicati in questi casi, soprattutto in presenza di ansia e o depressione. Pertanto si tratta proprio, come le è capitato di dover sperimentare, di provare diversi profili farmacologici fino a trovare quello più adatto e tollerato per la singola pesona.

Circa la dismissione dei farmaci, un argomento a cui tengo, mi preme ricordare che deve sempre essere eseguita lentamente e in modo progressivo. Non mi è chiaro da quello che racconta se i sintomi provati alla dismissione siano stati una ricaduta o di natura iatrogena, per esempio da inadeguata sospensione.

Pertanto, per risponderle, si credo che possa provare a dismettere i farmaci, che sia possibile a patto di chiarire meglio la natura del suo disturbo all'interno di una valutazione ampia della sua persona. Non dimentichi che tra i possibili approcci alla IBS vi sono anche gli approcci psicologici e comportamentali tra cui, solo per citarne velocemente alcuni :

  1. Rilassamento: Le tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda e la meditazione, possono aiutare a ridurre lo stress e i sintomi dell'IBS.
  2. Biofeedback: Questo approccio utilizza dispositivi elettronici per insegnare ai pazienti come controllare funzioni fisiologiche come la contrazione muscolare, la frequenza cardiaca e la temperatura della pelle. Può aiutare alcune persone con IBS a controllare i sintomi come il dolore addominale.
  3. Ipnosi: Alcuni studi hanno suggerito che l'ipnosi può aiutare a ridurre i sintomi dell'IBS, in particolare il dolore.
  4. Terapia a breve termine basata sulla mindfulness (MBT): Questo approccio aiuta le persone a concentrarsi sul momento presente e ad accettare i loro sintomi senza giudizio. Può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la qualità della vita in persone con IBS.
  5. Terapia interpersonale (IPT): Questa forma di terapia si concentra sulle relazioni interpersonali e può essere utile per le persone con IBS che hanno problemi nelle loro relazioni a causa dei loro sintomi.

Gli approcci psicologici e comportamentali sono spesso più efficaci quando combinati con altri trattamenti per l'IBS, come cambiamenti nella dieta o farmaci.

Con questo la saluto e le auguro il meglio.

Un cordiale saluto
Federico Baranzini

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