Reflusso gastro esofageo psicosomatico?
Gentile dottore,
volevo chiedere un suo parere sulla mia situazione.
Ho 30 anni, da circa un mese e mezzo soffro di fastidi continui nelle 24h che mi sembrano correlabili a un disturbo da reflusso gastroesofageo, in quanto ho spesso nodo in gola con la sensazione di dover continuare a deglutire, tosse stizzosa che va e viene e bruciore a livello sternale e della gola.
Essendo una persona che ha già sofferto di sindrome depressiva circa 5 anni fa (curata per un anno con PAROXETINA) ed avendo avuto anche in quel caso disturbi fisici ma a livello addominale, si potrebbe secondo lei pensare che questo reflusso possa essere un disturbo psicosomatico?
Moralmente mi sento spesso giù, ma non capisco se è a causa del reflusso che non riesco più a tollerare o viceversa.
Sottolineo di trovarmi sicuramente in un periodo stressante (studio e lavoro) e di avere anche problemi di insonnia da circa 2 mesi.
Inoltre la terapia con protettori gastrici che sto assumendo non mi sembra dare sollievo e mi subentra la paura che i sintomi non passino.
La ringrazio per l’attenzione
Gentile Serenella
il reflusso gastro esofageo è una condizione fisiologica ma se si manifesta frequentemente e a lungo può provocare danni alla mucosa esofagea, alla laringe e incidere sulla qualità di vita di una persona.
Come tutte le condizioni che riguardano il tubo gastro enterico, ovvero i visceri, anche questa condizione risente fortemente dell'influenza di alcune condizioni emotive e degli stati psicologici.
E' un fatto noto che, tra gli altri fattori, anche l'ansia, la depressione, lo stress e in generale l'emotività possono influenzare l'intensità e la frequenza di tale sintomatologia. Questa azione viene esercitata attraverso il nervo vago che innerva gran parte del tubo gastro enterico sino al colon.
Detto ciò, cioè che una componente psicosomatica c'è sempre, va detto che la cura di un reflusso grave (esistono forme non responsive ai comuni antiacidi o inibitori della pompa protonica) è sicuramente medica. Pertanto la malattia gastro esofagea deve essere prima diagnosticata da uno specialista gastro-enterologo e quindi approcciata di conseguenza.
Nulla toglie che nella cura possano essere presi in considerazione i fattori psicologici ed emotivi e, se presente, anche la necessità di una cura per la depressione.
Segua le indicazioni del suo medico curante e valuti assieme a lui la necessità di tornare a consultare il suo psichiatra di fiducia.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini