Ricaduta nell’uso di cocaina del mio compagno: cosa fare?
Salve dottore,
ho in casa un compagno che faceva uso di cocaina prima che ci conoscessimo. Disgraziatamente, ho scoperto che è ricaduto in questa trappola nell'ultimo periodo. Dovuto al suo profondo cambiamento suppongo che ne abbia fatto uso negli ultimi 2 anni ma a me lo ha nascosto e, comunque, tende a minimizzare sul suo problema.
Non vuole sottoporsi a terapie di nessun tipo in quanto sostiene di non soffrire di dipendenza estrema (un mese fa poteva arrivare a farne uso 3 volte a settimana insieme ad uso di alcolici).
Siamo arrivati alle porte della separazione ma poi non sono stata capace di lasciarlo andare perché non voglio lasciare che si perda di nuovo nel profondo di questo abisso completamente abbandonato a sé stesso visto che non ha una salda famiglia di origine ma solo la famiglia che abbiamo formato assieme.
Purtroppo però, dopo 3 settimane di astinenza, ieri ha consumato di nuovo.
Mi chiedo se sia il caso di avere qualche speranza o se sia meglio lasciarlo andare in quanto non prende coscienza fino in fondo del problema che ha e continua a mentirmi sotto questo aspetto.
Quando ne voglio parlare si infuria e mi dice che non vuole vivere con un'investigatrice privata, giurando e spergiurando che non consuma più. Sono molto preoccupata per lui e per la nostra famiglia.
Dalla mia parte, cosa posso fare?
Il primo passo quindi è farsi aiutare e non pensare di poter fare tutto da soli, questo non è possibile! Può rivolgersi -come parte coinvolta in prima linea (e, aggiungo, parte "offesa") - ad un collega esperto in questo campo per iniziare a essere aiutata a capire meglio la malattia e il comportamento del soggetto cocainomane, ma anche a lavorare su quella quota di ambivalenza che fino ad oggi le ha impedito di pensare prima a sé che a lui.Ricordi che il pensiero nasce "in assenza", e a volte per aiutare qualcuno a cui teniamo ad iniziare a "pensare" si deve fare un passo in dietro, seppur in un contesto di pronta disponibilità nel caso in cui ci siano segnali di un ravvedimento collaborativo da parte dell'interessato.Spero riesca a trovare le forze per aiutare il suo compagno, Un cordiale salutoFederico Baranzini