Sertalina o Vortioxetina per la mamma anziana depressa?
Buongiorno Dottore,
la mia mamma di 85 anni , con depressione maggiore da circa 10 anni è stata trattata con zaleris 150 mg /die.
Da circa un mese la nuova neurologa le ha sostituito il farmaco con brintellix 10 mg al mattino + 5 mg al pomeriggio .
Credo che da allora lo stato depressivo sia peggiorato, rimane a letto tutto il giorno dormendo profondamente per la maggior parte del tempo.
Mi chiedevo se fosse la reazione al nuovo antidepressivo e se è meglio tornare allo zaleris (non era perfettamente in equilibrio ma, almeno a fine mattinata, reagiva)
grazie per l'attenzione
Gentile Cricri,
la questione che pone riguarda molte persone in trattamento antidepressivo in terza età. Un tema di cui mi sono occupato e mi occupo tutt'ora nella mia attività clinica.
I farmaci che cita appartengono alla macrocategoria degli antidepressivi, entrambi ad azione serotoninergica anche se il secondo, la VORTIOXETINA o BRINTELLIX, di cui sul mio blog ho preparato una guida, può vantare un'azione recettoriale multimodale e, almeno teoricamente, una maggiore tollerabilità. Ciò la fa preferire in talune condizioni (non conosco quelle di sua madre e per questo non posso certo discutere la scelta della collega) ad altri antidepressivi.
Ovviamente nella scelta di un farmaco rientrano diversi fattori, non solo i risultati di efficacia dei trials clinici, ma anche parametri come la tollerabilità, l'abitudine o preferenza del paziente, l'esperienza del medico e, in ultima analisi, il bilancio tra pro e contro. Si perchè alla fine è sempre questo il tema: aspirare ad avere dei risultati che superino gli svantaggi legati agli effetti collaterali (che tutti i farmaci hanno!).
Nel caso di specie devo rilevare che un mese non è un tempo così lungo da poter far escludere che non vi siano possibilità, nelle prossime settimane, di miglioramenti. Dall'altra parte è vero che negli anziani è richiesto un monitoraggio stretto soprattutto se si utilizzano dosaggi di VORTIOXETINA superiori a 10 mg die per la possibilità che compaiano effetti collaterali importanti.
Monitorate la situazione e aspettate ancora mantenendo un contatto stretto con il curante nelle prossime settimane.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini