Opinioni su ZOLOFT (sertralina) in paziente anziano
Buongiorno dottor Baranzini,
le scrivo per avere una sua opinione relativa alla situazione di mio papà. Ha quasi 87 anni, sta bene fisicamente. Ha avuto un lento decadimento della memoria negli ultimi 4 anni (nel 2020 aveva avuto un intervento per disostruzione della carotide ).
Lentamente ha iniziato a perdere la memoria a breve termine. Non è più in grado di uscire da solo (e in ogni caso non vuole comunque uscire). Vive con mia mamma che si prende cura di lui. Nell'ultimo periodo però è entrato in una sorta di "apatia": fino ad arrivare alle ultimi giorni in cui rifiuta proprio di alzarsi dal letto dicendo che quello è l'unico posto in cui sta bene.
In questi giorni è arrivato anche ad alzarsi alle 16 del pomeriggio (ovviamente obbligato da noi e dopo essersi anche arrabbiato). Non sapendo come gestire la situazione abbiamo chiesto supporto al nostro medico di base (che è un geriatra) e che ha cercato di farlo parlare per capire la causa del suo malessere.
Alla fine ha prescritto lo ZOLOFT da 50mg (lui quotidianamente assume il pomeriggio il CLOPIDOGREL e la sera il CRESTOR). Sono solo 5 giorni che abbiamo iniziato l'antidepressivo: volevo a tal proposito chiedere a lei cosa ne pensa. Secondo lei tale farmaco può aiutare un soggetto anziano a recuperare un po' di "energia" ?
Noi cerchiamo in tutti i modi di stimolarlo (in primis io come figlia, poi ci sono i nipoti che lui ha sempre adorato e che vanno ogni giorno a fargli visita).
La ringrazio in anticipo e le auguro una buona giornata.
Buongiorno Antonella,
comprendo la sua preoccupazione per la situazione di suo padre. Basandomi sulle informazioni che mi ha fornito, posso offrire alcune considerazioni.
I sintomi che descrive, come la perdita di memoria a breve termine, l'apatia e la riluttanza ad alzarsi dal letto, potrebbero essere indicativi di una forma di pseudodemenza che nell'anziano ha una causa depressiva e mimare alcuni aspetti di un decadimento cogntivo su base organica. Tuttavia, è importante sottolineare che una diagnosi precisa può essere fatta solo da un medico che ha esaminato direttamente il paziente.
Riguardo all'uso dello ZOLOFT (sertralina), si tratta di un antidepressivo SSRI comunemente usato anche negli anziani. Personalmente ritengo la SERTRALINA un'ottima molecola che uso frequentemente negli anziani per la sua buona tollerabilità. Può essere efficace nel trattamento della depressione e potrebbe aiutare con l'apatia. Tuttavia, gli effetti degli antidepressivi generalmente richiedono alcune settimane per manifestarsi pienamente. È importante inoltre monitorare attentamente eventuali effetti collaterali, soprattutto nelle prime settimane.
Per la gestione della situazione, è positivo che continuiate a stimolarlo come state facendo, con visite regolari e interazioni positive. Mantenere una routine giornaliera regolare, incoraggiare attività che gli piacciono o che in passato gli davano soddisfazione, e assicurarsi che segua una dieta equilibrata e resti idratato sono tutti aspetti importanti.
Dal punto di vista medico, una volta usciti dalla fase auta, potrebbe essere utile una valutazione neuropsicologica completa per determinare la presenza e l'entità del declino cognitivo. Un controllo degli esami del sangue potrebbe escludere cause reversibili di declino cognitivo, come carenze vitaminiche o problemi tiroidei. Tutti aspetti che il Collega conosce e immagino abbia già valutato.
Non sottovalutate l'importanza del supporto per chi si prende cura di lui, inclusa sua madre. I caregiver sono spesso le vittime silenziose di queste situazioni, quando gli sguardi di tutti sono sul malato.
Ricordate che ogni caso è unico e che il trattamento dovrebbe essere personalizzato. Vi consiglio di mantenere un dialogo costante con il vostro medico di base, monitorando attentamente la risposta di suo padre al trattamento e segnalando eventuali cambiamenti o preoccupazioni.
Le auguro il meglio per suo padre e per tutta la vostra famiglia.
Cordiali saluti
Federico Baranzini