BRINTELLIX 5 mg per ANSIA e UMORE DEFLESSO: va bene?
Buongiorno dottore,
dopo una visita fatta dal Neurologo e successivamente del Geriatra è stata diagnosticata a mia madre che manifesta con sintomi somatici e cognitivi, donna di 79 anni rispettivamente:
ANSIA GENERALIZZATA ( NEUROLOGO) e UMORE DEFLESSO ( GERIATRA).
Per tali disturbi è stato indicato il BRINTELLIX da 5 mg.
La mia domanda è: lo stesso farmaco agisce su entrambi i disturbi in quanto strettamente legati tra di loro, ovvero potremmo definire ciò che ha mia madre come Depressione Senile?
Tra l'altro entrambi gli specialisti hanno richiesto TAC all'encefalo per capire se le cause potrebbero essere legate a forme di demenza.
Grazie
Buongiorno Roberto,
la ringrazio sinceramente per aver condiviso con cura la situazione di sua madre. È importante che i familiari si prendano a cuore la salute dei propri cari, soprattutto in età avanzata, e lei lo sta facendo con attenzione e rispetto. Comprendere questi disturbi non è semplice, ma con le giuste informazioni e un buon accompagnamento medico, si può affrontare la situazione con maggiore serenità.
Provo a riassumere il quadro che ci ha presentato. Sua madre ha 79 anni e presenta sintomi sia somatici che cognitivi. È stata valutata da due specialisti: il neurologo ha diagnosticato un disturbo d’ansia generalizzata, mentre il geriatra ha descritto un umore deflesso, che possiamo interpretare come un quadro depressivo. Entrambi hanno ritenuto opportuno eseguire una TAC encefalica per escludere o indagare eventuali cause organiche o degenerative, come una forma iniziale di demenza. Come trattamento è stato prescritto il Brintellix (nome commerciale del vortioxetina) a basso dosaggio, 5 mg.
La sua domanda principale riguarda l’azione del farmaco: se sia efficace sia per l’ansia che per la depressione, e se questo quadro possa essere considerato una “depressione senile”.
Partiamo dal farmaco. Il Brintellix (vortioxetina la molecola attiva) è un antidepressivo relativamente recente che appartiene alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina, ma con un meccanismo d’azione più ampio e modulato. È stato studiato e approvato principalmente per la depressione maggiore, ma presenta buoni effetti anche su alcuni sintomi d’ansia e, in particolare, ha un profilo molto interessante negli anziani perché tende a essere ben tollerato a livello gastrointestinale e, soprattutto, a livello cognitivo. Diversi studi hanno dimostrato che la vortioxetina può migliorare anche i cosiddetti “sintomi cognitivi” legati alla depressione (concentrazione, memoria, lentezza mentale), che sono molto comuni nella terza età e che spesso possono mimare un deterioramento cognitivo.
In effetti, in molte situazioni cliniche dell’età avanzata ansia e depressione non sono nettamente separabili, ma si presentano intrecciate: il paziente può manifestare somatizzazioni (come tensione muscolare, dolori vaghi, disturbi intestinali), agitazione interiore, insonnia, accompagnate da un umore triste o spento, mancanza di iniziativa, stanchezza cronica. Questo insieme di sintomi viene spesso chiamato “depressione dell’anziano” o “depressione senile”, anche se tecnicamente la diagnosi rimane quella di episodio depressivo, talvolta associato ad ansia generalizzata. L’elemento fondamentale è riconoscerla e curarla, perché spesso viene sottovalutata o scambiata per “vecchiaia”.
La TAC encefalica è un esame appropiato in questo contesto: aiuta a escludere lesioni cerebrali evidenti, idrocefalo, atrofie marcate o altre condizioni neurologiche che potrebbero influenzare il comportamento e lo stato mentale. Se necessario, potrà essere completata in futuro da una RMN o da una valutazione neuropsicologica più approfondita.
In conclusione, ritengo che Brintellix sia una scelta terapeutica adatta e coerente per trattare sia la componente depressiva che quella ansiosa, e soprattutto è ben indicato nell’anziano fragile per il suo profilo tollerabilità-cognizione. È importante monitorare attentamente i primi mesi di cura per valutare la risposta clinica, e sarebbe ideale affiancare, se possibile, anche un sostegno psicologico o attività stimolanti per la mente e la socialità.
Spero di averle chiarito un po’ meglio il quadro e di averle dato qualche elemento utile per seguire al meglio sua madre.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini