Litio ad un paziente non bipolare: a cosa serve?
Salve dottore
cosa può succedere ad un paziente curato con LITIO senza aver mai avuto nessuna crisi maniacale ma solo ansia?
Non credo sia farmaco giusto in quanto porta solo stanchezza.
Lo uso da due anni e mi chiedo se sotto controllo medico si possa dismettere come altri farmaci e passare ad altre cure.
speriamo si possa togliere
grazie mille
Gentile Simon,
il LITIO come tutti i farmaci ha delle indicazioni e delle controindicazioni e come tutti i medicinali può essere dismesso.
Ovviamente tutto questo ha senso se calato di volta in volta nella storia clinica del paziente e a seconda delle esigenze di cura. Mi spiego: una volta escluse le motivazioni per cui l'uso di LITIO sarebbe controindicato (leggi sotto), al medico non rimane che valutare il dosaggio più opportuno per il suo paziente. Il LITIO deve essere usato all'interno di un particolare e rigido range terapeutico di concentrazione ematica che sta tra i 0,5 e 1 mEq/L altrimenti se rimane sotto risputerà mano efficace e se risulterò sopra tale limite potrebbe risultare tossico.
Queste le controindicazioni:
- patologie cardiache,
- insufficienza renale,
- grave stato di debilitazione,
- aumentata deplezione di sodio,
- trattamento concomitante con diuretici,
- gravidanza accertata o presunta e nell'allattamento
Ma quali sono si chiederà le indicazioni?
Il LITIO viene storicamente associato alla cura dei pazienti bipolari o detti anche maniaco-depressivi e delle forme di psicosi depressiva (anche della cefalea a grappolo ma questo aspetto qui ora non ci interessa), ma nella pratica medica può essere usato al di fuori e al di là di tali indicazioni formali (la cosiddetta prescrizione off-label) in tutte quelle situazioni nelle quali si ravvisino stati dell'umore alternanti afferenti all'ampio spettro dei bipolarismi o quando sia necessario "potenziare" una preesistente terapia antidepressiva o antipsicotica. Ovviamente nulla toglie che l'ansia sia presente come sintomo accessorio o complementare in una delle condizioni qui citate.
Pertanto, in conclusione, la decisione di avviare una cura o l'opportunità di dismetterla dovrebbe sempre essere condivisa con il proprio medico -in scienza e coscienza- valutando sempre i pro e contro di tali decisioni. Se lei e il suo medico (o specialista) deciderete che sia opportuno procedere in tal senso allora dovrà seguire le indicazioni del curante per una dismissione corretta e senza ripercussioni.
Personalmente il LITIO lo gestisco come tutti gli altri farmaci, quindi consigliando un decalage lento e progressivo, altri colleghi ritengono possibile invece una dismissione rapida in pochi passaggi.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini