Indecisione, dubbiosità e ruminazioni sulla terapia antidepressiva
Di base sono indeciso o, meglio, non mi interessa in genere nulla in questa fase e quindi le mie scelte (salvo quelle che impattano sugli altri) spesso sono quelle che immagino non siano le migliori.
Di recente, dopo vari rimandi, uno specialista che reputo validissimo mi ha diagnosticato un episodio depressivo maggiore (non è una battuta, ma a mia insaputa perché non immaginavo che fossi così catalogabile).Mi ha prescritto vari farmaci per insonnia e per l'aspetto depressivo uno a base di Duloxetina 30 mg /die: il dubbio è che di fronte a un ampio ventaglio di principi attivi questo non sia dei migliori (non so per gli aspetti terapeutici) sotto il profilo dei diffusi, per quanto leggo sul web, effetti collaterali.Chiederei un suo parere, prima di iniziare.
1 Risposte
Buongiorno Sig Pasquale
la ringrazio per la sua domanda.
Intanto noto che vi sono aspetti nella sua presentazione che rimandano alla presenza di tratti ossessivi nella sua personalità. E' solo una mia suggestione intendiamoci. Ruminare, dubitare, rimandare le scelte... come è arrivato a indentificare uno psichiatra che stima molto, parrebbe, se poco prima afferma di non curarsi delle proprie scelte personali? Non è forse personale la scelta di un medico a cui affidarsi.
Ecco, per questi aspetti mi pare di poter scorgere elementi di contraddizione e ambivalenza che mi fanno chiedere se oltre alla depressione diagnosticata dal collega non vi siano sottostanti elementi personologici e caratteriali meritevoli di un approfondimento.
Perchè questo preambolo? Perchè se questo aspetto venisse in qualche modo confermato credo debba essere tenuto in conto anche nella prescrizione di una terapia, che potrebbe essere non solo farmacologica. Esistono molecole indicate per contrastare questi aspetti ruminanti o dubbiosi che rientrano nella descrizione appunto del pattern fobico ossessivo.
Se invece non fossero confermati, né da lei né dallo specialista, allora potrei dire che la duloxetina può rappresentare un farmaco di prima scelta nella depressione maggiore se vi siano determinate stigmate cliniche che credo il suo medico abbia, a questo punto, identificato.
Personalmente prediligo l'impiego di tale molecola in soggetti resistenti ad altri trattamenti, in co-terapia con farmaci serotoninergici puri, in soggetti affetti da disturbi quali dolore cronico più o meno migrante o fibromialgia o in soggetti che lamentano un quadro clinico ascrivibile all'ambito di una cosiddetta "depressione mascherata" o comunque con una dimensione motoria prevalente e compromessa. Ipotesi che spiegherebbe anche il suo essere depresso a sua "insaputa".
Ovviamente non posso consigliarle che di confrontarsi con il suo medico con serenità e fiducia per comprendere quali elementi della prescrizione la angoscino tanto da dover mettere in dubbio la sua potenziale efficacia.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
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