Depressione resistente: cosa fare prima che sia troppo tardi
Buongiorno Morena,
capisco che la situazione di suo figlio sia molto difficile per lei e per lui. Vorrei innanzitutto rassicurarla sul fatto che ci sono molte opzioni terapeutiche disponibili per aiutare suo figlio a superare questa situazione. Tuttavia, è importante che suo figlio continui a seguire un percorso di cura con uno specialista che possa valutare la situazione attuale e decidere insieme a lui quali siano le migliori opzioni terapeutiche da intraprendere.
E' importante che suo figlio non interrompa mai bruscamente la terapia farmacologica, poiché questo può causare gravi effetti collaterali e peggiorare la situazione. Il medico curante potrebbe suggerire una riduzione graduale della dose di benzodiazepine, sotto stretto controllo medico, per evitare sintomi di astinenza.
Ma cosa è una depressione resistente? E' importante comprendersi sui termini. Ecco cosa dicono gli esperti sulla definizione di Depressione Resistente:
I criteri per la diagnosi di depressione resistente variano a seconda del gruppo di studio e ad oggi, può sembrare strano, ma non esiste un consenso in merito.
Secondo l'American Psychiatric Association, la depressione può essere considerata resistente al trattamento quando almeno due prove con antidepressivi di classi farmacologiche diverse (adeguate per dose, durata e compliance) non producono un miglioramento clinico significativo.
Le linee guida degli esperti francesi definiscono la depressione resistente al trattamento come il fallimento di due trattamenti antidepressivi di durata e dose adeguate
Una linea guida di consenso basata sul metodo Delphi per la definizione di depressione resistente al trattamento per gli studi clinici include un fallimento attuale e un fallimento passato. I soggetti sono attualmente in trattamento con un antidepressivo e sono ancora depressi secondo la valutazione del medico attuale, mentre in passato sono stati trattati con un altro antidepressivo e non hanno mostrato alcuna risposta in base a una valutazione retrospettiva.
Riporto qui in modo sintetico i punti fondamentali delle linee guida sulla gestione delle forme resistenti di depressione.
Le linee guida internazionali per il trattamento della Depressione Resistente prevedono diverse opzioni terapeutiche, tra cui:
1. Valutazione accurata del paziente: è importante effettuare una valutazione accurata del paziente per identificare eventuali fattori di rischio e comorbidità come la compresenza di disturbi di personalità sottostanti che potrebbero rendere ragione della scarsa risposta acerti trattamenti farmacologici, nonché per valutare la gravità della depressione e la risposta ai trattamenti precedenti.
2. Terapia farmacologica: la terapia farmacologica rappresenta una delle opzioni terapeutiche principali per la depressione resistente. Le linee guida internazionali raccomandano l'utilizzo di farmaci antidepressivi di seconda generazione, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI). In caso di mancata risposta, possono essere utilizzati farmaci di terza linea, come gli inibitori della monoamino ossidasi (IMAO) o gli antipsicotici atipici.
3. Terapia combinata: la terapia combinata, ovvero l'associazione di più farmaci antidepressivi, rappresenta un'opzione terapeutica efficace per la depressione resistente. Le linee guida internazionali raccomandano l'utilizzo di una combinazione di farmaci antidepressivi di differenti classi, come SSRI e SNRI, o l'associazione di farmaci antidepressivi con altri farmaci, come litio o antipsicotici. Recentemente si è aggiunta anche l'opzione terapeutica rappresentata da una cura non farmacologica rappresentata dalla TMS ovvero Stimolazione Magnetica Transcranica.
4. Una classica terapia non farmacologica che può essere impiegata è la terapia elettroconvulsivante (ECT): l'ECT rappresenta un'opzione terapeutica efficace per la depressione resistente, soprattutto in caso di mancata risposta alla terapia farmacologica. Le linee guida internazionali raccomandano l'utilizzo dell'ECT in caso di depressione resistente grave o con rischio di suicidio.
5. Terapia psicologica: la terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia interpersonale (IPT), rappresenta un'opzione terapeutica efficace per la depressione resistente, soprattutto in combinazione con la terapia farmacologica in quei casi in particolare nei quali è comprovata la presenza di un disturbo di personalità nevrotico o borderline che sia.
In sintesi, le linee guida internazionali per il trattamento della Depressione Resistente prevedono diverse opzioni terapeutiche, tra cui la terapia farmacologica, la terapia combinata, l'ECT e la terapia psicologica. La scelta del trattamento più appropriato dipende dalla gravità della depressione, dalla risposta ai trattamenti precedenti e dalle comorbidità del paziente.
Le auguro tutto il meglio per lei e suo figlio, e la invito a continuare a cercare il supporto di professionisti esperti in questo campo.
Cordiali saluti
Federico Baranzini