Trasferito da poco a Milano: ho avuto una ricaduta e ho bisogno di uno psichiatra
Egregio dottor Baranzini,
Mi sono trasferito da poco a Milano da un’altra città. Li ero in cura per disturbi di ansia e depressione con il Servizio sanitario regionale, che mi prescriveva sertralina 50mg 1 cpr/giorno. Quando a febbraio ‘22 mi sono dovuto trasferire ho interrotto la terapia e all’epoca credevo di poterne fare a meno. L’ho creduto fina a qualche giorno fa. Nel corso del tempo ho perso la voglia di andare avanti, l’ansia è tornata prepotente e per ora la sto combattendo con Bromazepam all’occorrenza che ho rubato a casa dai miei… e già qua ce ne sarebbe da dire.
Io dopo aver sospeso la terapia avevo avanzato dei blister di sertralina ma riprenderla senza una guida mi impaurisce: per quanto la benzodiazepina aiuti comunque non riesce a migliorare quello stato onnipresente di insicurezza, paura, paranoie al lavoro… non so cosa fare, e non so se il mio medico di base sia la persona giusta per parlare di queste cose.
Me l’hanno appena assegnato e devo ancora incontrarlo. Però pensavo aiutasse avere prima un parere da un esperto come lei.
la ringrazio in anticipo
Gentile Andrea,
la ringrazio per il suo contributo nel quale rivedo molte delle situazioni di tanti pazienti che si rivolgono al mio studio per problemi analoghi di ansia e depressione riacutizzatesi al loro arrivo a Milano. E' in buona compagnia, purtroppo.
Il trasferimento è spesso motivo di stress intenso sia per la fatica che ciò comporta sia per la tensione emotiva legata all'incertezza di affrontare -per molte persone- una nuova esperienza di vita lontani da casa.
Nel suo caso probabilmente questo stress (che può manifestarsi anche nei mesi) ha riattivato quei triggers che in passato avevano già slatentizzato il suo malessere che lei ci descrive come un insieme di ansia e depressione, e che probabilmente ha saputo gestire per qualche tempo mantenendosi in equilibrio nonostante il nuovo contesto e immagino il nuovo lavoro e di conseguenza nuove relazioni.
La sertralina è un ottimo farmaco serotoninergico ad azione antidepressiva e ansiolitica e potrebbe certamente rappresentare un buon baluardo per fronteggiare il periodo. Le linee guida suggeriscono in caso di ricadute di utilizzare il farmaco che in passato si è dimostrato efficace e di proseguire la cura per un periodo più lungo del precedente trattamento.
Ovviamente ignoro molti dati che la riguardano, clinici e anamnestici, quindi devo invitarla a considerare la possibilità di rivolgersi ad un medico, quello di base o un suo specialista di fiducia, per essere guidato in questa fase della cura.
Inoltre l'avvio di un percorso di psicoterapia è spesso consigliabile per aumentare le chances di successo e una prognosi favorevole anche a lungo termine.
Cordiali slauti
Federico Baranzini