Io vorrei farcela senza farmaci, mi impegno tanto ma lo psichiatra….
Buonasera dottore,
Soffro di ansia da oramai 7 anni,
Due anni fa sono riuscita a togliere piano piano l'antidepressivo e per un anno ho preso 18 gocce di EN e fatto psicoterapia breve strategica. Poi ho avuto un periodo molto stressante e ho iniziato ad avere ansia fortissima h24.
Lo psichiatra mi ha prescritto a maggio 2023 lo ZOLOFT da 50 mg e aumentato EN 25 gocce la sera e 25 gocce la mattina ma in questi mesi non è migliorata la situazione. Ho ansia e angoscia tutti i giorni, credo che EN mi stia facendo l'effetto opposto.
Io vorrei farcela senza farmaci, mi impegno tanto ma lo psichiatra vuole cambiare molecola.
Vorrei togliere EN e aiutarmi con qualcosa di naturale, cosa ne pensa?
grazie
Gentile Sara,
la ringrazio per il suo contributo.
Il tema che porta è tutt'altro che scontato e in vero molto sentito. Molte persone si dichiarano diffidenti o contrarie ai farmaci o altre già in cura dopo poche settimane mi chiedono di scendere perchè "vorrebbero farcela da soli".
Sebbene comprenda umanatemene e possa intuire cosa scateni questa voglia di riscossa e affermazione di sè, devo spesso stemperare gli animi e cercare di ricondurre il paziente ai motivi che ci hanno fatto incontrare.
Fragilità, momenti di forte stress o difficoltà di vita e malessere intenso sono alla base del ricordo ad una psicofarmacoterapia. Quando cioè non vi altro modo per cercare di "spegnere" un incendio (quello sintomatologico) in breve tempo e restituire una qualità di vita quantomeno migliore al soggetto.
A volte questa operazione è sufficiente, spesso è utile affiancare un percorso psicoterapeutico, in alcuni casi quando le fragilità espresse dal paziente sono costitutive o fortemente radicate, l'uso dei farmaci risulta indicato a tempo indefinito. Questo come spiego sempre ai miei pazienti non significa per sempre e nemmeno deve suonare come una condanna, ma significa che al momento non è possibile definire con certezza o chiarezza una data di fine cura (farmacologica). In certe situazioni, non dico sia la sua ovviamente, come in certe malattie come il diabete, i farmaci sono essenziali, spesso invece un corredo utile ma non essenziale.
Ovviamente non posso esprimermi nel suo caso, posso però sottolineare alcuni aspetti farmacologici:
E' vero che in alcuni casi i farmaci agiscono meglio ad alti dosaggi e in associazione alla psicoterapia;
E' vero che in alcuni casi le benzodiazepine a cui appartiene EN possono dare effetti avversi o anche paradossi;
E' vero che, almeno nella mia esperienza, l'uso di integratori o prodotti "naturali" possa agevolare il passaggio da un farmaco all'altro; meno frequentemente nella mia esperienza possono sostituirsi agli psicofarmaci.
Le consiglio di confrontarsi con il suo curante, di non sottovalutare il beneficio della psicoterapia che se non ho mal compreso ha sospeso, e di non perdere la fiducia nella possibilità di stare meglio.
Con i migliori auguri
Federico Baranzini