Depressione ansiosa in Ragazza 18enne

Depressione ansiosa in Ragazza 18enne

Anna Maria asked 2 mesi ago

Buongiorno,

sono la mamma di una ragazza appena diciottenne, che a maggio 2023 un medico/psicoterapeuta le ha diagnosticato una depressione con ansia che non si è mai espressa come adesso.

Da 10 giorni non sta più andando a scuola, ha sempre ansia, ed ha paura di andare a scuola. Inoltre a casa ha sempre un umore depresso, dorme moltissimo, non parla con noi genitori, ed è sempre chiusa in se stessa.

Da luglio ha cambiato psichiatra. Quella precedente le aveva dato della paroxetina aumentata progressivamente fino a 30 mg, fino ad allora le crisi (1/2 al mese della durata di 2/3 max 4 gg) e poi si riprendeva, riconducendo una vita sociale normale (da diciottenne).

Quest'anno è rimasta bocciata in quarta e a settembre con l'inizio della scuola ha iniziato a non stare bene, nonostante il profitto e la nuova classe siano buoni. Ha paura di fallire e di stare in mezzo alla gente. Lo psichiatra a luglio a provato a cambiare terapia, le ha prescritto il litio - RESILIENT (per alternati stati d'umore) e voleva cambiare l'antidepressivo, quindi ha iniziato a scalare la paroxetina.

Arrivati a 15 mg di paroxetina, ha introdotto la VENLAFAXINA 37,5 mg per iniziare, ma siccome mia figlia continuava a vomitare e il resilent non era ancora nei range terapeutici lha ridotto con l'idea di sospenderlo. Sospesa dopo tre giorni anche la vanlaflaxina ed aumentato dinuovo la paroxetina a 30 mg. Attualmente sta prendendo anche lo XANAX ma senza grandi risultati.

Sto mettendo in discussione tutto, anche lo psichiatra (il secondo), non so come comportarmi con lei, aiuto.

Qualcuno conosce un centro di eccellenza psichiatrica nel nord Italia? Se necessario la porto in capo al mondo ;( ;( ;(

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1 Risposte
dr Federico Baranzini Staff answered 2 mesi ago

Buongiorno Anna Maria,

grazie per aver condiviso la sua storia e per la fiducia che dimostra nell’aprirsi su una situazione così delicata e complessa. Capisco quanto sia difficile vedere la propria figlia soffrire e sentire di non sapere come aiutarla al meglio. Il suo desiderio di cercare il meglio per lei, anche a costo di "portarla in capo al mondo", rivela un profondo amore e una grande preoccupazione, ed è del tutto naturale sentirsi confusi e frustrati quando le cose non sembrano migliorare.

Provo a darle qualche riflessione che possa offrirle supporto e chiarezza.

Sua figlia sta attraversando una fase molto delicata, in cui ansia e depressione si stanno manifestando con forza, portandola a ritirarsi dal mondo esterno, dalla scuola e anche dalla vita familiare. Il tentativo di trovare la terapia farmacologica giusta è certamente importante, ma come lei stessa intuisce, i farmaci da soli non sempre possono risolvere tutto. Quando una giovane persona è colpita da stati depressivi e ansiosi di questa entità, la sofferenza interiore può essere profonda e difficile da comunicare, e ciò spiega perché sua figlia si chiude in se stessa e fatica a parlare con voi.

Non mi è del tutto chiaro se la figura che ha fatto diagnosi nel suo racconto sia anche la figura terapeutica per sua figliam in ogni caso in momenti come questo, il ruolo della famiglia è fondamentale. Anche se può sembrare che sua figlia non voglia parlare o che vi respinga, è importante che lei sappia che voi ci siete, pronti ad ascoltarla senza giudicarla o spingerla a fare più di quanto riesca. A volte, semplicemente dimostrare di esserci, offrendole uno spazio sicuro dove può sentirsi compresa senza la pressione di dover "star meglio" immediatamente, può fare la differenza.

Le emozioni che sua figlia sta vivendo potrebbero essere legate non solo alle difficoltà scolastiche e al timore di fallire, ma anche alla delicata fase di passaggio verso l’età adulta, che può portare con sé insicurezze, paure e una forte pressione sociale.

Accanto alla terapia farmacologica, che ha il suo ruolo, credo che un percorso psicologico sia fondamentale, non solo per sua figlia, ma anche per voi come genitori. La psicoterapia può aiutare sua figlia a dare un senso a quello che sta vivendo, a riconoscere e a gestire le sue paure, e a ricostruire la sua autostima, che sembra essere particolarmente vulnerabile in questo momento. Ma altrettanto importante è che voi genitori possiate avere un supporto psicologico: comprendere il suo disagio, imparare come esserle accanto senza farvi travolgere dall'ansia, e ricevere strumenti per gestire le situazioni quotidiane.

Spesso, nei casi di depressione giovanile, il dialogo familiare e il sostegno reciproco possono rappresentare un pilastro essenziale del percorso di cura. Non è raro che la depressione, soprattutto in giovani adulti, coinvolga profondamente anche le dinamiche familiari. Una terapia familiare, o un sostegno psicologico per voi come genitori, potrebbe aiutarvi a sostenere vostra figlia in modo ancora più efficace, facendovi sentire meno soli e più sicuri nelle scelte da fare.

La terapia farmacologica che sua figlia sta seguendo ha subito diversi aggiustamenti, e so quanto possa essere frustrante non vedere risultati immediati. Cambiare farmaco o dosaggio può richiedere tempo, e la ricerca del giusto equilibrio tra efficacia e tollerabilità è spesso un processo lungo. È positivo che lo psichiatra stia cercando di adattare la terapia alle esigenze di sua figlia, ma capisco anche la sua preoccupazione. È importante mantenere un dialogo aperto e costante con lo specialista, esprimendo i dubbi e le osservazioni su come sua figlia sta rispondendo ai trattamenti.

Se una cura non va spesso è inutile cambiare, ma alla lunga paga di più collaborare e affrontare il momento con lo specialista in modo che sua figlia non debba ripartire daccapo.

Quindi oltre alla terapia farmacologica, mi sento di raccomandare caldamente di esplorare la possibilità un percorso di psicoterapia individuale per sua figlia, possibilmente con un terapeuta esperto in adolescenti e giovani adulti. Lavorare sulle sue paure e sulle sue insicurezze potrebbe aiutarla a riprendere contatto con il mondo esterno e a sviluppare strategie per gestire l'ansia e la depressione.

Quello che state affrontando come famiglia è una prova dura, ma il fatto che lei stia cercando attivamente delle soluzioni dimostra quanto siate coinvolti e pronti a sostenere vostra figlia.

Mi auguro che questa strada vi porti un po' di sollievo. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o consiglio.

Cordiali saluti,
Federico Baranzini

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