XXIX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOPATOLOGIA Solitudine, Comunicazione, Integrazione – Roma, Ergife Palace Hotel – 19-21 febbraio 2025
Il XXIV Congresso Nazionale della SOPSI, tenutosi a Roma, si è rivelato un’occasione preziosa di formazione e confronto, capace di stimolare una riflessione profonda sulle sfide attuali della psicopatologia e della psichiatria. Personalmente, ho partecipato a diverse sessioni che mi hanno offerto spunti innovativi e un’opportunità unica per mettere in discussione e arricchire le mie conoscenze professionali.
Un Inizio Carico di Significato
La giornata si è aperta con la Cerimonia di Apertura nel suggestivo scenario di Leptis Magna, evento accreditato ECM che ha visto intervenire importanti personalità istituzionali e professionali. I saluti dei Presidenti, seguiti dai messaggi istituzionali – incluso quello del Ministro dell’Università e della Ricerca e del Presidente del Health City Institute – hanno sottolineato l’importanza del dialogo tra istituzioni e professionisti. Successivamente, una Lecture guidata da K. Fulford ha offerto una riflessione epistemologica e filosofica sulla psichiatria e la psicopatologia, presentando casi di studio e commentari che hanno stimolato un dibattito critico sulle modalità di approccio alla disciplina.
Tra Solitudine, Comunicazione e Approcci Terapeutici
La sessione successiva, intitolata “Solitudine, Comunicazione, Integrazione“, ha toccato tematiche estremamente attuali. Un percorso che ha permesso di esplorare come la solitudine, in un’epoca di continua connettività, possa influire sulla salute mentale. Poco dopo, nell’ambito dell’Evento Speciale SOPSI 2025, ho potuto ascoltare una Lettura Magistrale condotta da M. Maj, che ha messo in luce la complessa relazione tra solitudine e depressione. Questi interventi hanno offerto una prospettiva approfondita sul tema, invitandoci a riflettere sul ruolo dell’isolamento nella genesi dei disturbi dell’umore.
Innovazioni in Terapia e Nuove Prospettive Cliniche
Durante le sessioni dedicate alla gestione terapeutica, ho partecipato a un interessante Simposio Parallelo in cui si è discusso “2 mesi: il tempo ottimale per somministrare un antipsicotico LAI”. Con interventi mirati – dall’introduzione di A. Fagiolini, ai vantaggi farmacocinetici presentati da F. Nicoletti, fino ai dati clinici a supporto illustrati nuovamente da A. Fagiolini – è emersa l’importanza di una tempistica ottimale nel trattamento farmacologico. Successivamente, un Simposio Plenario ha affrontato il tema del “Disturbo depressivo maggiore: nuove sfide e obiettivi terapeutici”, con una panoramica che spaziava dall’approccio clinico alle evidenze scientifiche emergenti, includendo il prezioso contributo del punto di vista del paziente, elemento fondamentale per una cura integrata.
Strategie Add-On e Vulnerabilità nei Disturbi Mentali
Un ulteriore momento di grande interesse è stato il Simposio sulle “Strategie di add-on nella depressione resistente”, moderato da G. Maina. Qui sono state illustrate sia le carenze che le nuove prospettive terapeutiche, con interventi che hanno messo a confronto trattamenti farmacologici e approcci non farmacologici, incluso l’utilizzo della terapia psicodinamica in aggiunta agli antidepressivi. Infine, la sessione ha offerto un’analisi approfondita sulla vulnerabilità negli stati mentali a rischio. Attraverso interventi che hanno spazialmente coperto dalla caratterizzazione della psicopatologia fino alla predizione della transizione verso il primo episodio psicotico, il dibattito ha evidenziato l’importanza di un approccio multidimensionale per identificare precocemente i soggetti a rischio e intervenire tempestivamente.
Un Confronto Stimolante e Costruttivo
Il congresso ha rappresentato molto più di una mera occasione formativa: è stato un vero e proprio spazio di confronto e aggiornamento, in cui ho potuto rimettere in gioco le mie convinzioni e acquisire nuovi strumenti interpretativi.
La possibilità di dialogare con colleghi provenienti da diverse realtà professionali e geografiche si è rivelata essenziale per aprirsi a nuovi orizzonti e per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze con esperienze e prospettive diverse.
In conclusione, sono estremamente grato per l’opportunità di aver partecipato a questo congresso. L’esperienza mi ha confermato quanto sia fondamentale il confronto continuo e la disponibilità ad abbracciare nuove idee e metodologie, elementi imprescindibili per un aggiornamento costante nella pratica clinica e nella ricerca in psichiatria.
Continuare a sfidare le proprie credenze e confrontarsi con colleghi esperti è la chiave per un percorso professionale dinamico e sempre in evoluzione.
Commenti recenti